lampada pensile a vaso, opera isolata - bottega torinese (fine/inizio secc. XVIII/ XIX)

lampada pensile a vaso,

Corpo a tre fasce cilindriche, di cui quella centrale molto più alta delle altre, raccordata da gole slanciate e profonde; si restringe a cono nella parte inferiore e termina con un puntale che ripete la sagoma del corpo e si chiude in un pomello in cui è inserito un anello circolare. Tre manici a greca, saldati in basso e fissati da borchie in alto, a nastro spesso e quadrangolare, che si appiattisce all'attacco con la lampada. Catena a maglie grandi, esagonali, a profilo allungato e disegno spigoloso; reggi-catena a piattello, sorretto da un anello a goccia. Un grosso fiocco di fili intrecciati e frangia completa l'oggetto in basso. Le parti sono unite a incastro e saldate; le superfici ornate a minute fascie godronate a disegni geometrici

  • OGGETTO lampada pensile a vaso
  • MATERIA E TECNICA ottone/ fusione/ verniciatura/ cesellatura/ sbalzo/ godronatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Torinese
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Del tutto simile alla lampada descritta nella scheda 0100033682, ma priva di tracce di decorazioni applicate, manca, come le altre, del vetro porta-lumino, ma è sostanzialmente completa. Si inserisce anch'essa fra gli arredi di uso corrente ma di linea elegante, in una tradizione grafica sei-settecentesca, forse più ricca di esempi nell'intaglio ligneo dei mobili che nell'arredo metallico, soggetto a frequenti sostituzioni e "scambi" di usato con oggetti nuovi, tradizione che arriva almeno fino alla metà del XIX secolo e accoglie alcuni dei motivi "classici" del decoro tardo settecentesco, come la greca. Per i confronti possibili, si pensi alla produzione delle botteghe torinesi di fonditori in metallo citate nei documenti della Confraternita, come quella dell'ottonaio Domenico Martelli, attivo nell'ultimo quarto del XVIII secolo, e nei registri della Parrocchia, come Bedoni, Fantino, Cozio, attivi nella prima metà del XIX secolo e di cui esiste più di una nota spese quietanzata nell'Archivio Parrocchiale (cfr. Torino, Chiesa della SS. Annunziata, Archivio Parrocchiale, mazzo di "liste" per il curato L. Fantini, anni 1835-1847). Il sobrio disegno complessivo si adatta ai tipi di arredo in ottone in uso nel corso del XVIII secolo e ancora nella prima metà del XIX, di cui abbiamo incontrato esempi all'Annunziata stessa, in parti di manici di ombrelli da viatico (cfr. scheda cartacea n. 72), in campanelli da messa, nella croce astile delle sepolture descritta nella scheda cartacea n. 247, collocabili entro la metà del XIX secolo. Esempi analoghi, oltre che sul mercato antiquario corrente - rigattieri, ecc. - si trovano ancora in funzione in alcune chiese torinesi, come a Superga e alla Visitazione. L'identificazione nei documenti della Confraternita e della chiesa è comunque molto difficile, poiché le segnalazioni i spesa non sono mai accompagnate da una descrizione. Cinque lampade d'ottone sono segnalate nell'inventario del 1782, ancora cinque d'ottone e due di rame argentato nell'Inventario dei beni della Confraternita che passarono in affidamento del parroco dei SS. Marco e Leonardo nella sede dell'Annunziata dal 1809 (cfr., rispettivamente, Torino, Archivio della Confraternita della SS. Annunziata, c/o dott. G. Cardellino, via Giulia di Barolo, 3, Stato d'Inventario con riconoscimento di tutti i mobili, Lingierie, Paramentali, ed altri effetti propri de'SS.ri Confratelli della M.to Vene.da Comp.a della SS. Anonciata...Agosto 1782, pp. 78 e 84; Torino, Chiesa della SS. Annunziata, Archivio Parrocchiale, cassetta "Atti e memorie parrocchiali", n. 2); infine una lampada d'ottone venne acquistata dal curato L. Fantini nel 1837 per la cappella di S. Gioachino (cfr. Torino, Chiesa della SS. Annunziata, Archivio Parrocchiale, Inventario delle spese intorno agli arredi s. mobili, lingerie, o fatti nuovi o riparati o regalati alla Par. a dall'anno 1835 all'anno 1891, di mano, successivamente, dei curati teol. Fantini e teol. Trucchi, ad annum, n. 3, numerazione aggiunta p. 14). Infine, lampade erano sicuramente nelle due cappelle delle Università dei Falegnami e dei Vellutai. La collocazione cronologica più probabile appare tra la fine dl XVIII e l'inizio del XIX secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033683
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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