cartagloria, serie di Riva Giuseppe Antonio (bottega), Tribaudino (ultimo quarto, metà sec. XVIII, sec. XIX)

cartagloria,
Tribaudino (notizie 1854-1859)
notizie 1854-1859

Lavorata e dorata soltanto nella parte frontale, mentre il verso è dipinto di giallo. I fiori e i cherubini sono pezzi lavorati a parte e incollati. In quella grande i peducci sagomati sostengono una cornice di volute a fogliame e motivi rocaille che termina in alto in una raggiera su cui sono un festone di fiori, nuvolette e cherubini. Al centro la specchiatura, delimitata da una cornice di quattro volute liscie, con la tabella protetta davanti da un vetro e dietro da un cartone fissato con chiodini. Sotto,in due specchiature simmetriche, coronate da volute vegetali, due specchi, protetti nel verso da un cartone. La tabella a stampa ha una corona verde d'alloro con bacche rosse che la incornicia. In basso due chiavi incrociate entro uno scudo, come uno stemma. Le cartelle minori sono simili , ma con un solo cherubino, esenza nuvolette. Le tabelle oltre alla corona d'alloro hanno la colomba dello Spirito Santo in alto e il libro aperto in basso

  • OGGETTO cartagloria
  • MATERIA E TECNICA vetro a specchio
    CARTA
    CARTONE
    legno/ intaglio/ scultura/ doratura/ pittura
    VETRO
  • ATTRIBUZIONI Riva Giuseppe Antonio (bottega): esecutore
    Tribaudino (notizie 1854-1859)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI ambito piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le cartegloria, di schema tipicamente settecentesco, hanno una struttura equilibrata nel rapporto tra la specchiatura grande e le due piccole in basso, nella simmetria della decorazione, che usa tutto il tipico repertorio barocco. Se lo schema costruttivo è uguale in tutti e tre gli oggetti, un'analisi dell'intaglio mette in luce una certa differenza di esecuzione tra quella centrale e le due laterali. In quella grande l'intaglio morbido e regolare dei cherubini e delle nuvolette tonde e schiacciate ha il carattere riconoscibile della seconda metà del sec. XVIII e ricorda le opere di Giuseppe Antonio Riva. Alla sua produzione rinvia anche il disegno della cartella, così come l'esecuzione dei morivi ornamentali. Si possono fare confronti con opere chieresi, quali l'apparato dell'altar maggiore, specialmente le piramidi laterali, della chiesa i San Guglielmo e il tronetto per l'altar maggiore della chiesa di San Bernardino, ove sono anche dei cherubini simili a quelli delle carteglorie piccole (cfr. S. Caselle, Artigiani carignanesi a Chieri: i Riva, in Carignano: appunti per una lettura della città, Pinerolo 1973-80, IV, pp. 127-135, fig. 81 a p. 128 e 89 a p. 131). I putti della cartella centrale trovano invece riscontro nei cherubini che si guardano scolpiti sul tabernacolo dell'altar maggiore della stessa chiesa (ibidem, p. 131, fig. 88). Esaminando le due carteglorie più piccole si può invece notare che lo schema è sì il medesimo, ma che l'intaglio ha un che di secco e meccanico. Le teste dei putti e le ali sono più semplificate, hanno poca morbidezza. Una attenta osservazione dei particolari decorativi (ad esempio i due fiorellini nella parte inferiore, i fiori del festone e lo stesso profilo delle volute attorno alla specchiatura) mette in risalto un carattere più freddo e una certa rigidità. Questi elementi indurrebbero ad ipotizzare che l'intaglio e la scultura siano di mani diverse. Nel registro dei Conti di sacrestia dal 1783 al 1790, conservato nell'Archivio della Confraternita, al 21 giugno 1785 troviamo annotato: "pagato ad Ant. Riva la Carta Gloria Evangelio e Lavabo la scultura - £ 12.1". Nell'Inventario delle spese parrocchiali dal 1835 al 1891, all'anno 1854, Spese straordinarie, è segnato:"per indoratura di una Carta di Gloria e fattura ed indoratura delle altre due più piccole ornate di bella scultura £ 62 da dedursi però £ 38.60 per candelieri e carte di gloria rimesse allo scultore Tribaudino". Poiché le cartegloria in esame sono le uniche all'Annunziata che non siano semplice intaglio e in base alle considerazioni stilistiche fatte sopra, le citazioni paiono interessanti. Con le cautele del caso si può fare l'ipotesi che la serie di cartelle sia opera del Riva e che nel 1854 il Tribaudino abbia ridorato quella centrale e rifatto le due laterali, ormai in cattivo stato. In tale occasione sarebbero anche state cambiate le tabelle a stampa, il cui carattere potrebbe corrispondere a questa data
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033628
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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