San Carlo Borromeo intercede per le anime del purgatorio
dipinto,
Caccia Orsola Maddalena (1596/ 1676)
1596/ 1676
La tela raffigura un Cristo benedicente che regge nella mano sinistra il mondo, cui si rivolge in preghiera S. Carlo Borromeo, in favore delle aniem del Purgatorio. I colori sono lividi e tutti su tonalità grigie
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Caccia Orsola Maddalena (1596/ 1676)
- LOCALIZZAZIONE Villanova D'asti (AT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Di questa tela non si hanno notizie documentarie: collocata nella cappella di S. Carlo Borromeo, denuncia l'antica dedicazione dell'altare con la presenza di S. Carlo Borromeo alla destra del Cristo. Essendo stato in gran parte rimaneggiato quando venne dedicato a S. Giuseppe, non è improbabile che la tela fosse originariamente collocata sopra l'altare, che le Visite Pastorali indicano come proprio di S. Carlo Borromeo e fondato da Michele Valsolia (Archivio vescovile). Lo stemma che si intravede parzialmente in prossimità del bordo inferiore a sinistra, indica la tela prodotta dalla committenza privata. G. Romano ("Dizionario Biografico degli Italiani", Roma 1985, vol. 15) la ascrive alla produzione giovanile di Orsola Maddalena Caccia, mentre non è compresa nell'inventario delle opere di questa pittrice fatto dal Vesme (A. Baudi di Vesme, "Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo", vol. I, Torino 1963). La tela non appare databile oltre la prima metà del secolo per le forti analogie con la Maddalena del Crosio, in Collegiata a Chieri, datata al 1630 (A. Bosio, "Memorie storico-religiose e di Belle Arti del Duomo e delle altre chiese di Chieri", Torino 1878) per il medesimo predominare di una luminosità fortemente contrastata ed i toni lividi che toccano la gamma cromatica degli arancioni, ocra, viola, grigi. Vicinissime alla nostra opera sono altre due tele ancora della bottega del Crosio: l'una datata 1643 è il S. Carlo Borromeo adorante il Crocifisso nella parrocchiale di Testona (cfr. AA.VV., "Ricerche a Testona. Per una storia della comunità", catalogo della mostra, Testona 1980-1981), l'altra è il S. Carlo della chiesa di S. Lorenzo a Trino, datata alla prima metà del secolo XVII (A. Bondi, "Inventario Trinese. Fonti e documenti figurativi", catalogo della mostra, Trino 1980). Staordinarie affinità legano la nostra opera alla pala della Madonna della Cintura nella parrocchiale di S. Vincenzo a S. Damiano d'Asti, in cui identica è la raffigurazione delle anime del purgatorio che si dibattono tra le fiamme, tanto da far pensare ad una stessa mano nell'esecuzione. Similitudini nella rappresentazione del santo di Arona si hanno in un'altra tela presente nella stessa chiesa: la Deposizione; per questa e per la pala della Madonna della Cintura si rimanda alle relative schede ministeriali di F. Varallo di questa medesima campagna di catalogazione. Orsola Maddalena Caccia, figlia del pittore Guglielmo Caccia e di Laura Oliva, seguì le orme paterne nel convento fondato dal padre a Moncalvo. Per un'estesa biografia si rimanda alla voce pertinente in G. Romano, "Dizionario Biografico degli Italiani", Roma. Il 6.11.1954 il dipinto è ritirato da N. Gabrielli per il restauro. Il 26.4.1966 il dipinto è restituito al parroco dopo il restauro effettuato dal prof. Boasso di S. Mauro Torinese, in collaborazione con il laboratorio di G. Nicola d'Aramengo che ne fornisce il telaio ad espansione e il fissaggio del colore (Archivio parrocchiale)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033589
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0