Sant'Antonio da Padova

paliotto, 1756 - 1756

Il paliotto presenta, nel rosone centrale, S. Antonio da Padova con un mazzo di gigli in mano. Il rosone è contornato da girali, foglie d'acanto, volute mistilinee sormontate da vasi contenenti mazzi di girasoli, tulipani, peonie, gigli e garofani; intrecciati ad essi, altri fiori, frutti e uccellini, il tutto realizzato con varietà e minuzia analitica. Tutt'attorno una fascia con intarsi geometrici simulanti il marmo. L'insieme è caratterizzato da una policromia piuttosto vivace di gialli e rossi dominanti, uniti a qualche tocco di grigio e di verde, ed esaltati dal fondo nero

  • OGGETTO paliotto
  • MATERIA E TECNICA scagliola/ pittura/ intarsio
    legno, intaglio
  • ATTRIBUZIONI Solaro Cristoforo (notizie 1756): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Livorno Ferraris (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il paliotto proviene dall'altare laterale dedicato alla Madonna e S. Antonio. L'oggetto è quanto rimane di un altare completamente distrutto che si trovava in una cappelletta interna, sul lato destro della chiesa, ora chiusa in basso in muratura e nella parte superiore a vetri. La cappelletta era dedicata alla Visita Pastorale di Scipione Pascale, nel 1622: "gli eredi del fu Gio. Antonio Bironzo del fu Pietro fra un anno prossimo devono aver provvisto il loro altare della Madonna eretto in detta chiesa d'una incona o quadro, d'una pietra sacrata, due candelieri d'ottone e croce". La Visita di Gerolamo Francesco Miroglio, nel 1663, parla di un "altare del SS.mo Rosario sprovvisto d'ogni cosa". Finalmente, la Visita di Pietro Secondo Radicati, del 1723, ricorda: "Vi è anche l'altare del Rosario con Incona competentemente buona, croce d'ottone e candelieri di legno, tavolette di cartone buone, resta la mensa fatta alla romana in forme proprie". La Visita di Gerolamo Caravadossi, del 1730, chiarisce: "Altare della B.M.V. del Rosario. Incona con M.V. e il Bambino, S. Rocco e S. Antonio da Padova (cornu epistolae), croce d'ottone, quattro candeglieri in legno". Dell'arredo citato non è stata trovata traccia. Il paliotto è opera di Cristoforo Solaro (come si desume dalla firma), membro di una famiglia di artigiani specialisti in altari in stucco forte, attivi nel Settecento nella zona biellese-vercellese. Di loro troviamo testimonianze datate 1728, 1749, 1757 nella vicina Saluggia, nella chiesa parrocchiale di S. Grato e in quella di S. Bonaventura, oltre che nella stessa Livorno Ferraris in S. Giovanni Decollato (cfr. le relative schede di catalogo). Le opere più famose dei Solaro si trovano nel biellese: esempi notevoli risalenti al terzo decennio del Settecento si trovano a Valle S. Nicolao e a Cerrione, nelle chiese parrocchiali (D. Lebole, "La chiesa biellese nella storia e nell'arte, Biella 1962). Rispetto a queste, il paliotto di S. Michele, come quelli di Saluggia, rivela una sensibilità meno geometrizzante nell'organizzazione della decorazione, seguendo quel gusto che, dal secondo quarto del secolo in poi, si evolve verso una maggiore libertà decorativa, accompagnata da una resa minuziosa dei particolari naturalistici. I Solaro erano comaschi e lo stesso gusto tornano in opera nei Lombardi Pellagatta, quale la mensa d'altare in marmo dell'Assunta, a Ticineto Po, datata 1742 (A. Barbero-G. Mazza, "Per una famoglia di marmorari lombardi a Casale", in "Studi piemontesi", Torino 1979). Ticineto Po si trova nel casalese e Livorno Ferraris fece parte della diocesi di Casale dal 1474 al 1803 (R. Orsenigo, "Vercelli Sacra", Como 1909): questo può spiegare la presenza di fatti culturali simili in zone non molto vicine. Inoltre bisogna tenere conto dell'unità di questo genere artistico nella Pianura Padana Occidentale dove, tra il ducato sabaudo e quello lombardo, circolavano luganesi e comaschi e dove, per il basso costo della scagliola, era possibile fornire prodotti a larga fruizione (A. Cavallari Murat, "Lungo la Stura di Lanzo", Torino 1972)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033562
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso, a destra - Cristoforo Solaro fecit 1756 - corsivo - a intarsio - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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