Madonna con Bambino e Santi
dipinto,
1650 - 1699
Il dipinto rappresenta la Madonna con Gesù Bambino, la veste rosa e il manto blu, assisa su una nuvola e accompagnata da quattro angioletti paffuti. A sinistra, in basso, S. Bartolomeo rivolto verso i personaggi divini, con il vestito rosso e il manto grigio; a destra, S. Lorenzo, con la pianeta rossa a fiorami. I toni sono caldi e vivaci. La cornice dorata è molto decorata: presenta tutt'attorno una fascia di frutti e foglie, ai lati duie fasce più larghe con grosse foglie d'acanto, fiori e teste cherubiche a forte risalto, argentate; in alto, a coronamento, un timpano con teste cherubiche e foglie d'acanto
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Livorno Ferraris (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La Visita Pastorale di Gerolamo Francesco Miroglio menziona nel 1668: "L'altare ornato d'icona con l'immagine di S. Bartolomeo, della Vergine e di S. Lorenzo, croce di legno e candelieri di legno, tavolette et angioli due...ordina si procuri di una croce e di candelieri d'ottone, si abbassi la pietra sacrata che resti uguale al tavolato...Visita alla sacrestia: la trovò così ben provvista di calici, patene, paramenta che ebbe motiv di ammirare la diligenza (Miroglio). La Visita di Lelio Ardizzone, nel 1681, registra: "si è trovato l'altare ornato di candelieri quattro d'ottone, croce di legno, icona, pallio, mantili, angioli due" (Ardizzone). La Visita di Petro Secondo Radicati, del 1723: "L'altare è composto d'icona con sua cornice dorata e decentemente ornata, croce e due candelieri d'ottone e sei di legno argentato, custodia assai decente...tavolette decenti" (Radicati). La visita di Gerolamo Caravadossi, nel 1730: "Icona, croce d'ottone con piede d'argento, sei candelieri di legno argentato, quattro d'ottone" (Caravadossi). Infine, la Visita di Giuseppe Luigi Avogadro, del 1765, nell'Inventario del Beni della Chiesa cita: "Quadro per l'alater con S.M.V., S. Bartolomeo, S. Lorenzo, con cornice dorata" (Avogadro). In base ai dati di stile e alle notizie ricavate dalle Visite, la cornice dorata è databile alla seconda metà del XVII secolo, come esempio di una produzione caratterizzata da ornamentazione abbondante e a forte rilievo, diffusa nel Seicento e nel Settecento in zona biellese-vercellese-casalese, di notevole perizia esecutiva. Troviamo esempi simili nella stessa chiesa, nella cappella di S. Bernardo e nella cappella di S. Sebastiano. Quanto al dipinto, sembra trattarsi di opera seicentesca, appartenente forse all'area culturale di Bartolomeo Garavoglia, nativo di Livorno Ferraris stessa dove lasciò un quadro nella chiesa della Misericordia e attivo fin quasi alla fine del XVII secolo (cfr. A. Baudi di Vesme, "Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo", vol. I, Torino 1963). Inoltre ricoprì una posizione di un certo rilievo nella seconda metà dei Seicento, nei cicli di affreschi decorativi dei castelli torinesi, oltre a produrre opere di carattere religioso, anche per le province. Il quadropresenta caratteri di buona qualità ed è uno dei più interessanti nel panorama della produzione pittorica conservata a Livorno. Il confronto con la situazione culturale piemontese del secondo Seicento sembra collocarlo nei decenni tra il 1660 e il 1680, tenendo conto anche della prima menzione, risalente appunto al 1668. Cfr. anche "I rami incisi dell'Archivio di Corte", catalogo della mostra, Torino 1980; M. di Macco, "La comunicazione simbolica di precetti morali nei due fregi di Palazzo Lascaris", in "Palazzo Lascaris. Analisi e metodo di restauro", Torino 1979
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033538
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0