San Bartolomeo

statua, 1760 - 1760

Il S. Bartolomeo è rappresentato nell'atto di mostrare, tenendola sollevata in alto con la mano sinistra, l'immagine di una pelle scorticata, con riferimento alla scena del proprio martirio; la mano destra, spostata a sinistra, ne indica il volto. Il santo, fornito di folta barba, è rivestito di una veste gialla, con sovrastante ampio mantello rosso. Di fianco era posto un angioletto (ora mancante) additante la pelle del santo

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Perucca Ignazio (1725/ 1780): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Asti (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La statua è opera dello scultore Ignazio Perucca, che ne fu chiesto dalla Confraternita negli anni del rinnovamento della loro chiesa, e per essa venne pagato in ragione di Lire 90 nel 1760, come documenta apposito libro dei conti. La Gabrielli (cfr. N. Gabrielli, "Arte e cultura ad Asti attraverso i secoli", Istituto Bancario S. Paolo, Torino 1977) da definisce un capolavoro, per il luminismo pittorico accordato alla ben equilibrata disposizione dei piani. Il Gentile (cfr. G. Gentile, in "Per i Quattrocento anni della misericordia", Cavallermaggiore 1980) vi nota ancora qualche sommaria rudezza pur nella matura complessità di effetti plastici; in ogni caso il Perucca, la cui opera è ancora conosciuta per singoli episodi e mal nota nei tempi e nei nessi interni, conosce qui uno dei suoi risultati più notevoli. Lo scultore è riconoscibile da una plasticità più scarna e dimessa rispetto agli altri autori del Settecento piemontese, da pieghe oblique poco profonde e talvolta di consistenza un po' cartonosa. La figura è accostabile nel ritmo e nel gesto dinamico, che la colorazione bicromatica giallo acceso/rosso sembra ancora accrescere, a diverse serie di santi a lui attribuite, come quella delle statuette della chiesa della Trinità a Fossano, in particolare S. Pietro e S. Lorenzo. Nella statua di Asti è tuttavia presente una gestualità in qualche modo più giovanile ed energica, che rammenta anche, come sottolineato dal Gentile, l'impostazione di certe figure attribuite a Giuseppe Antonio Riva, come il S. Filippo in S. Filippo a Fossano (cfr. "Sculture di età barocca nel fossanese", Quaderno n° 8 della Casa di Studio Fondazione F. Sacco, 1976). Il S. Bartolomeo è raffigurato con il riferimento al supplizio della scorticazione del Martirologio romano, che ne faceva una sorta di Marsia cristiano. La statua è stata posta nell'attuale sistemazione nel 1928, dopo l'arrivo della nuova statuia della Madonna della Neve nella Cappella che poi da lei prese il nome, e che precedentemente era consacrata a S. Bartolomeo. Attualmente risulta depauperata dell'angioletto a fianco del santo, trafugato in epoca imprecisata ma posteriore al 1977, e visibile in Gabrielli, op. cit
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033450
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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