Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina da Siena

dipinto, post 1758 - 1799

Al centro è raffigurata, in piedi, la Madonna con Gesù Bambino; ella indossa un abito rosso e un mantello blu e sporge un rosario a S. Domenico, inginocchiato in basso a sinistra con un libro ed un rametto di gigli nella mano destra. Ai suoi piedi un cane tiene un cero acceso tra le fauci, secondo la tipica iconografia del santo. S. Caterina adorante è inginocchiata in basso a destra. In alto volteggiano vari angioletti, due dei quali tengono una corona di fiori sopra al capo della Madonna. In basso al centro un putto alato tiene un globo azzurro tra le mani. L'opera è collocata in un'edicola in stucco

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • LOCALIZZAZIONE Moncalvo (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Chiesa di S. Maria delle Grazie fu già sede della Confraternita di S. Michele Arcangelo. Oggetto di buona fattura, probabilmente risalente alla seconda metà del XVIII secolo (post 1758), per l'altare del S.mo Rosario (cfr. sacerdote C. Lupano, "Moncalvo Sacra", Moncalvo 1899), posto sotto il patronato della famiglia Fautrier (Archivio, Libro Verbali V), come testimoniano alcuni documenti conservati nell'archivio parrocchiale di Moncalvo nonchè la scritta dedicatoria presente sullo stesso dipinto. L'esistenza dell'iscrizione fa pensare che la tela sia stata eseguita verso il 1758, anno in cui le famiglie Fautrier e Caroelli Bertarelli fecero eseguire gli altari del S.mo Rosario e dell'Angelo Custode. Nessun documento, tuttavia, fa menzione dell'opera, per cui potrebbe essere stata eseguita più tardi. Solo un inventario non datato nomina "un'icona rappresentante la Madonna del Rosario, S. Domenico e S. Caterina con sua piccola cornice dorata" (archivio, s.d.). Un altro inventario del 13.6.1835 cita solo l'altare della S.ma Vergine del Rosario, senza specificare come fosse composto. Oltre al problema cronologico s'inserisce quello iconografico: la santa inginocchiata a destra potrebbe essere S. Caterina da Siena o S. Rosa. L'inventario non datato citato in precedenza descrive un'opera con la prima santa, mentre il Lupano parla della seconda. Il quadro pervenutoci presenta in effetti un'iconografia dubbia per questa figura, ma sembra potersi escludere che le fonti ri riferissero ad opere diverse. Anche se si ritiene più probabile un'identificazione della santa con S. Caterina, spesso raffigurata al fianco di S. Domenico, non è da escludere che sia stata scelta una rara rappresentazione di S. Rosa, caratterizzata dalla veste domenicana, dalla corona di spine e dalle rose. I fiori tenuti in alto dai putti potrebbero alludere agli attributi di questa santa (cfr. L. Reau, "Iconographie de l'art cretienne", Paris 1958, Tomo III). La presenza di un putto con il globo in mano rende il problema iconografico ancora più complesso, trattandosi forse di un attributo di S. Caterina d'Alessandria. Il pittore forse contaminò l arappresentazione delle due sante Caterine, generando così una certa confusione interpretativa. Questo fatto dimostra come l'autore avesse una cultura di tipo locale, basata su cognizioni non molto approfondite, sostenute però da una certa abilità artistica. L'edicola in cui è inserita la tela fu disegnata dall'arch. conte F. O. Magnocavallo ed eseguita dallo stuccatore Franco Antonio Longhi (archivio)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033395
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso, a destra - EX DEVOTIONE D.NI JOANNIS JACOBI FAUTRIERI - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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