Cristo crocifisso

croce d'altare post 1775 - ante 1793

La croce poggia su una base a sezione mistilinea in legno, intagliato e dorato, ed è provvista di due piedi che, con volute a C contrapposte, foglie e cornicioni mistilinei, reggono i bracci. Questi ultimi, contornati da baccellature, terminano in puntali ornati da volute fogliate. All'incrocio dei bracci sono applicati fasci di raggi dorati, sia sul retro, di maggiori dimensioni, sia sulla fronte, in corrispondenza della testa del Cristo, in metallo gettato e dorato. Completa la decorazione il cartiglio con iscrizione. Le lamine sono fissate all'anima lignea, dipinta sul retro di grigio, con chiodini di ottone. La figura del Cristo è applicata a mezzo di perni in corrispondenza dei chiodi dei palmi delle mani e dei piedi sovrapposti. Il capo è reclinato verso il basso, a sinistra, cinto dalla corona di spine. Il perizoma, panneggiato, è annodato a sinistra

  • OGGETTO croce d'altare
  • MATERIA E TECNICA argento/ laminazione/ sbalzo/ doratura/ cesellatura/ fusione/ punzonatura
    legno/ intaglio/ doratura
    metallo/ fusione/ doratura
  • MISURE Profondità: 14
    Altezza: 51
    Larghezza: 24.5
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collegio delle Orfane Isabella di Cardona
  • INDIRIZZO piazza Amedeo IX, s.n,c, Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le marche d'assaggio e di controassaggio, in vigore nello stato sabaudo fino al 1793 e le iniziali di Francesco Pagliani, nominato assaggiatore presso la Zecca di Torino nel 1775, permettono di limitare entro queste due date la fabbricazione del calice (cfr. A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, p. 28, tav. II, figg. 11, 12). Si noti che entrambi i ruoli di assaggiatore e controassaggiatore furonon ricoperti, come spesso avveniva, dallo stesso funzionario. La croce potrebbe essere identificata con quella "d'Argento fino in peso Oncie 12 circa" che compare negli inventari della Confraternita, privi di data, ma collocabili nella prima metà del XIX secolo (cfr. Archivio della Confraternita di S. Giuseppe, Stato e descrizione dei Mobili ed Effetti fissi ed infissi nelle camere d'abitazione del Custode, arredi inservienti alla Chiesa e Sagrestia, n. 44; Libro del Inventaro di San Giuseppe, n. 47). L'opera ripropone, in parte, un repertorio decorativo presente in Piemonte già verso la metà del secolo (cfr. l'acquasantiera di collezione privata in G. Mariacher, Argenti italiani, Milano, 1965, tav. 87)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100031243
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1983
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI braccio maggiore/ in alto/ entro cartiglio - I N R I - lettere capitali - a rilievo - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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