martirio di San Bartolomeo
Il martire è legato a un palo e sta per essere scorticato da tre aguzzini: quello di sinistra ha il coltello levato e con l'altra mano stringe la corda che lega i polsi del santo; dietro di lui s'intravede la figura di un secondo aguzzino; il terzo, a destra, sta già scorticando il martire. S. Bartolomeo, con il corpo leggermente inarcato, rivolge lo sguardo al cielo in direzione di un angelo che scende recando la palma del martirio. Assiste all'esecuzione un soldato con lorica ed elmo piumato; dietro di lui compaiono alcuni astanti che emergono appena dal fondo scuro. L'ambientazione è semplicissima: sulla sinistra s'innalza un edificio classico con un frontone sorretto da una colonna con capitello corinzio. In lontananza, sulla linea dell'orizzonte, si vedono montagne azzurre; il punto di vista è molto ribassato rispetto alla scena che sembra svolgersi su un'altura. Il fondo è uniformemente scuro e dominano le tonalità calde con un chiaro-scuro intenso. Risaltano il bianco della camicia e il blu dei pantaloni dell'aguzzino a sinistra, la calzamaglia rossa del soldato con l'armatura dai riflessi azzurri. Il rosso dei pantaloni dell'aguzzino di destra e della veste dell'angelo ha una tonalità poco accesa; il corpo del martire, illuminato, emerge [continua nel campo Osservazioni]
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Romano
- LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto in esame, raffigurante il martirio del santo patrono, giunse nel luglio del 1715; il 7 del mese si registra il pagamento al corriere che trasportò il quadro da Milano a Borgomanero, e il 21 dello stesso sono inviati i denari per i "Vetturali, che hanno portato il suddetto Quadro da Roma à Milano". "...per il restante e compita mercede al Pittore, che ha fatto il Quadro di S. Bartolomeo" furono pagate lire 82 e 10 centesimi, ma molto di più si spese per la cornice, per le 30 libbre d'oro "soprafino" che da sole costarono 84 lire, per i ferri di sostegno, i lavori di sistemazione e la tendina di "tarlisetto fino" per ricoprire il quadro, (Archivio Parrocchiale di Borgomanero (A.P.B), Libro della Tesoreria, 1680-1717, foll. 119-121). L'Inventario del 1758 ci offre questa descrizione del dipinto: "...in mezzo del Choro vi è un altro Quadro molto grande con una cornice tutta adorata, qual Quadro è intitolato al Martirio di S. Bartolomeo Apostolo, con due Angeli, che lo sostengono, con sua tenda, e ferro per coprirlo" (Archivio Molli di Borgomanero (A.M.B.), Inventario dell'Insigne Chiesa Collegiata di S. Bartolomeo, 1758, inv. 302, fol. 14). I pagamenti purtroppo non danno indicazione del nome dell'autore che probabilmente era stato impegnato mediante contratto. Un'indicazione attributiva è contenuto nell'Atto d'Inventario della Visita Pastorale del Vescovo Gentile, compiuta nel 1866: "...il quadro del Maritirio di S. Bartolomeo...che è di gran pregio, e si attribuisce alla scuola del Guercino". Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, si forma in ambito emiliano e dopo un soggiorno a Venezia tra il 1618 e il 1621, viene chiamato a Roma da papa Gregorio XV e vi rimane fino al 1623. L'esperienza romana risulta determinante nell'evoluzione dello stile del Guercino da forme naturalistiche al nuovo orientamento classicista che interessa tutta la sua attività dopo il rientro in Emilia, fino alla morte, avvenuta nel 1666. Alcuni aspetti dell'arte del Guercino sono riscontrabili nell'opera borgomanerese; la forza plastica sostenuta da linee nette e precise, la preferenza per composizioni non affollate, mantenendo inalterato il valore drammatico (sono abbastanza frequenti nella sua produzione i soggetti di maritirio), il chiaroscuro morbido e la luminosità calda con l'impiego di pochi toni fondamentali. La critica finora non ha messo in luce, in modo particolare, l'influenza che il Guercino può aver esercitato nell'ambiente romano, anche perché la brevità del soggiorno non sembrerebbe giustificare un apporto rilevante. Manterrei, tuttavia, valido il riferimento al Guercino e l'attribuzione ad un artista che a lui si è ispirato, in base al confronto che si può stabilire fra il dipinto borgomanerese e quello eseguito dal pittore emiliano sullo stesso soggetto per la chiesa di S. Martino in Siena, fra il 1635 e il 1636. Un disegno preparatorio conservato nell'Art Museum dell'Università di Princeton presenta le figure del martire e degli aguzzini negli stessi atteggiamenti del dipinto borgomanerese; in secondo piano c'è un personaggio con l'armatura, diverso per l'impostazione della figura, ma simile per tipologia a quello borgomanerese. L'ignoto pittore romano interpreta il modello guercinesco mantenendo il dramma in una misura e compostezza espressive riconducibili al classicismo della cultura romana nella seconda metà del '600, non lontano dall'impeccabilità formale, dal decoro e dal ben dosato pietismo del Maratti (1625-1713)
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100031221
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1983
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0