navicella portaincenso, elemento d'insieme - bottega torinese (secondo quarto sec. XIX)

navicella portaincenso,

Base circolare con gradino liscio, fascia a foglie rovesciate, breve gradino e montante liscio a vaso rovesciato con collare di floglie lanceolate rivolte verso il basso; gola di raccordo con la carena della navicella, che è sbalzata a fogliami nella parte inferiore, rialzata a voluta di foglie nella parte fissa del coperchio e sbalzata a fioroni in quella mobile e ha bordi lisci

  • OGGETTO navicella portaincenso
  • MATERIA E TECNICA argento/ fusione/ sbalzo/ cesellatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Torinese
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La navicella non ha punzone d'argentiere, ma soltanto quelli dell'Ufficio del Marchio di Torino e dell'argento di secondo titolo entrati in vigore con la legislazione del 1824-1825 (per il cucchiaiono conservato nella navicella, vedi scheda 01/ 00031209A); ma si colloca bene nella cultura torinese intorno al terzo-quarto decennio dell'800, sia in relazione ai più eleganti turiboli di Balbino conservati nella stessa Parrocchiale, o all'elegantissima navicella di Innocente Gaya della cappella della Sindone di Torino (cfr. P. L. Gaglia, in Cultura figurativa e architettonica negli stati del re di Sardegna, 1773-1861, Torino 1980, cat. della mostra, vol. 2, pp. 615-616, n. 600), sia in relazione ad altri oggetti, come il secchiello aspersorio dell'argentiere Carlo Bullio conservato nella chiesa Parrocchiale di Collegno (cfr. M. Di Macco, Collegno, appunti per la catalogazione, in Collegno Proposte e Documenti, Collegno maggio-giugno-luglio 1977), e con l'intaglio ligneo di gusto neobarocco un po' ridondante del primo periodo albertino. A questi elementi di stile si può aggiungere l'indicazione che si legge nell'Inventario delle spese parrocchiali dal 1835 al 1891, all'anno 1842, n. 6, in cui il curato Luigi Fantini annota l'acquisto di "due turiboli d'argento, due navicelle, due cucchiai id. Lista Balbino, spese £ 806". Ricordando che un orafo con negozio vendeva anche oggetti non di sua personale produzione, l'identificazione è plausibile. Essa può infine essere confermata dal ritrovamento, in na fase successiva delle ricerche presso la chiesa, di un'altra navicella, conservata in un armadio della sacrestia, ma non in uso, identica a quella schedata e con identici marchi, ma priva del cucchiaino balbiniano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100031209
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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