Santa Caterina d'Alessandria distribuisce pani ai poveri
In primo piano, a destra, su uno scranno, è raffigurata la santa, con una raffinata acconciatura creata da trecce trattenute sulla nuca, in un ricco abito decorato in oro, con scollo quadrangolare impreziosito da perle e gonfie maniche che si restringono al braccio per terminare con un candido polsino a voulant, e manto rosso cangiante, mentra sta distribuendo dei pani, posti entro una cesta adagiata su un mobile con bordo modanato, ad un uomo, con tunica verde pallido, dai cui strappi si intravede la camicia, e manto viola, con una gamba appoggiata su una gruccia. Alle spalle una folla di persone assistono alla scena, allungando le mani verso l'elegante santa. L'episodio si staglia su una quinta architettonica, definita da una parete su cui si apre un ricco portale in pietra, per prosegue con un colonnato di esili colonne corizie ed arcate che sembrano chiudere un rigoglioso giardino
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 250
Larghezza: 155
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Costanzana (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi della prima campata, che aprono formalmente l'intera sequenza narrativa, possono ritenersi eseguiti circa vent'anni dopoquelli che ricoprono le campate successive e la parete di fondo, fermo restandi di accettare, come estremi crologici di questi ultimi, le date 1622 e 1626 che appaiono in alcuni riquadri. La causa di tale scarto temporale è da imputare agli avvenimenti politici e militari che impegnarono il Regno Sabaudo, alle cui sorti dinastiche la città di Vercelli e l Vercellese era unito da un lungo legame di fedeltà; a ciò si somma la peste de 1629-30 che devastò ampie aree dell'Italia settentrionale. Tra il 1620 e il 1640 i conflitti con i francesi e gli spagnoli e la guera civile, che vedeva nela reggente Cristina e nei principi Tommaso e Maurizio di Savoia, le pedine di un balletto diplomatico occultamente manovrato da forze straniere, coinvolsero Vercelli, assediata già nel 1617 e nel 1638. La comunità di Costanzana, che nel frattempo passava alla signoria dei Tizzoni a quella dei Della Torre (Giovanni Giacomo della Torre, nato nel 1574, sposò nel 1619 Claudia de la Syrene infeudata di Costanzana e Pertengo, cfr. Torino, Biblioteca Reale, A. Manno, Il Ptriziato Subalpino, vol. 30) dei Novarina e, infine, a quella dei Turinetti di Cambiano (Gian Antonio Turinetti, morto nel 1683, acquistò il 23 luglio 1644 dall'Abate della Torre i feudi di Pertegato e Costanzana, si veda ID. e V. BUSSI, Profili storici del vercellese, estratto da "L'Eusebiano", 1968-69), non rimase estranea agli accadementi bellici e nel 1624-26 e poi nel 1641 fu occupata dai francesi. Queste le ragioni per cui sembra possibile ipotizzare na datazione intorno alla metà del secolo, una data non altrimenti precisabile all'assenza di attestazioni documentarie. Gli unici dati rinvenibili sono i pochi cenni forniti dalle visite pastorali, in base ai quali si può pensare che la confraternita venne fondata fra il 1580 e il 1590: infatti se non è menzionata in quella del 1581, in occasione di quella del 12 maggio 1588 veniva concesso ai confratelli licenza di celebrare messa (Vercelli, Archivio Arcivescovile, Visita pastorale di Tommaso Beatricio Vicario generale 12 maggio 1588). Nel 1597 risulta che i confratelli iscritti fossero 30 e che aumentassero a 150 durante il periodo francese e che disponessero di immobili valutati 500 franchi (V. BUSSI, I Disciplinati dell'antica diocesu di Vercelli, estratto da "L'Eusebiano", 1973). Dai libri dei conti, che coprono un arco di tempo dal 1717 al 1930 (cfr. Costanzana, Casa Parrocchiale, Libro dell'entrata e spese della V.da Compagnia di S. Cattarina di Costanzana Accomprato da Carlo Giuseppe Coppo Tesoriere della medesima nell'anno 1717; Libro dei conti della Confraternita di Santa Caterina 1838-1930) si traggono informazioni circa lavori di restauo che ebbero luogo nella chiesa e che coivolsero anche le superfici dipinte, compromettendone la leggibilità, alterando le cornici originali e cancellando le scritte esplicative. Nel 1760 la confraterenita deliberò di costruire il campanile e si rivolse a Torino per ottenere le licenze. Le pratiche e la somma destinata al "Sig. Giudice per scritture et alla Curia Vesc.le" ammontanaro a lire 71.15; il pagamento ad "Ant.o Gugliermati per fondare il sudetto campanile" fu dil ire 16.5 e l'acquisto di 9000 mattoni costò lire 144 (Costanzana, Casa Parrocchiale, Libro dell'entrata..., anno 1760). Il campanile fu fatto edificare sul fianco anteriore destro; la porta d'accesso fu ricavata all'inizio della prima campata, ascrificando l'angolo inferiore destro del riquadro dedica alla Decaputazione dell'Imperatrice e cancellando parte dell'iscrizione. L'ordine narrativo del intero ciclo pittorico della chiesa risulta, inoltre, essere alterato dallo scarto cronologico fra i diversi interventi. Il primo riquadro precede quello della Disputa con i Dottori della Legge (parete sinistra, seconda campata), in quanto raffigura la santa che cerca conforto a sostegno nella preghiera e l'angelo che le appare per rassicurarla e annunciarle la conversione dei filosofi grazie alla sua eloquenza. Tale immagine, alquanto inconsueta in pittura, è narrato nella Leggenda Aurea (Jacopo da Voragione, Legenda Aurea. Vulgo Historia lombardica dicta, Dresda e lipsia, 1846, cap, CLXXII, p. 791). Altrettanto rara risulta essere la scena dedicata alla Distribuzine dei pani, ma trova giustificazione nelle vicende storiche della compagnia dei Disciplinati. Presso la confraternita di S. Cateina a Vercelli, in seguito a vari lasciti donati nel corso del Quattrocento, all'obbligo di suffragi per i testatori e disposizioni a favore dei poveri, ebbero origine periodiche distribuzini di pane (V. BUSSI, La Compagnia dei "Battuti" di Santa Caterina e la Confraternita di Santo Spirito in Vercelli, Vercelli 1969) che, presto, divennero parte integrante del cerimoniale. CONTINUA IN CAMPO OSS
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100031033-2
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1982
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0