Sant'Orsola

reliquiario a busto, 1590 - 1599

Il busto è scolpito a tutto tondo e presenta sul retro uno sportellino che chiude il vano in cui sono conservate le reliquie. Sul capo della santa è un diadema scolpito con perle ed una pietra sfaccettata in centro; i capelli ondulati dipinti in bruno e oro sono raccolti in una complessa acconciatura composta da due trecce e da una fila id perle che sostengono un velo drappeggiato e trattenuto da fermagli a forma di fiore, sul capo e sulle spalle, da dove scende in morbidi festoni sul petto e sulla schiena. Lo stesso velo è avvolto intorno al collo e fissato da un fermaglio sfaccettato come una pietra preziosa. Una fila di perle scende dal collo sul petto, fermata al centro da una testa di cherubino malamente dipinta in verde. Grossolane ridipinture sono evidenti anche sui fermagli a fiore verdi e rossi e sulla fila di perle rosse; devono invece essere originali, forse ripresi senza mutare la gamma cromatica originaria, l'oro della veste e del velo decorato in verde e rosso da fasce con motivi fitomorfi. Per i particolari del volto e l'incarnato sono impiegate tinte naturali. Sulla veste dorata sembra sia stata stesa una verice trasparente e lucida che non compare sugli altri elementi. Il busto poggia su un basamento sottile percorso da modanature e [Continua in OSSERVAZIONI]

  • OGGETTO reliquiario a busto
  • MATERIA E TECNICA legno/ doratura/ intaglio/ pittura/ scultura
    METALLO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
  • LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La reliquia di S. Orsola conservata nella parrocchiale di Borgomanero appartiene ad un gruppo di reliquie che il sacerdote G. B. Cavagna di Momo inviò da Roma, dove si trovava al servizio del cardinale Mattei, a Novara. Le reliquie, giunte il 26 luglio del 1600 e depositate nella chiesa di San Michele, furono in seguito traslate nella basilica di S. Gaudenzio ed in altre chiese della diocesi (A. Papale, Le reliquie conservate in S. Bartolomeo a Borgomanero. Note e documenti, in "Appunti di Storia religiosa Borgomanerese", 1982, I, n. 8, p. 31). L'inventario compilato nel 1617 fornisce la "Notta delle reliquie sacre date a Momo dal suddetto Mons. Rev. Vescovo l'anno 1599 li 8 agosto et riportate a casa solennemente dal Clero et popolo di Borgomanero processionalmente..." (Borgomanero, Archivio Parrocchiale, Inventario della Parrocchiale (1617), f. 14r). Lo sfasamento della data (1599-1600) potrebbe dipendere da un errore, oppure si può supporre "che queste reliquie siano relative ad un precedente invio del Cavagna" (A. Papale, Le reliquie conservate in S. Bartolomeo a Borgomanero. Note e documenti, in "Appunti di Storia religiosa Borgomanerese", 1982, I, n. 8, p. 31). La reliquia di S. Orsola viene così descritta:"S, Orsola Vergine e Martire accolto il velo rosso posto nella cassetta quadra fodrata di raso rosso" (Borgomanero, Archivio Parrocchiale, Inventario della Parrocchiale (1617), f. 14r). Contrariamente a quanto accade per le altre reliquie, non è citata la presenza del busto, ed il successivo inventario del 1698 trascrive in copia conforme la "Nota" del 1617 senza registrare il mutamento nella collocazione della reliquia di S. Orsola. Ancora agli inizi del XIX secolo, nell'"Inventario delle Reliquie che sono venerate nell'insigne Chiesa Collegiata Parrocchiale di Borgomanero", conservato nell'Archivio Molli, segnala la presenza della reliquia nella "cassetta", mentre la "Nota delle Sacre Reliquie" contenuta nell'Atto di inventario della visita pastorale del 1866 si limita ad indicare la presenza della reliquia: "Osso di Sant'Orsola V. e Martire" (Archivio di Stato di Novara, Vicariato di Borgomanero, Visita pastorale Gentile, 1866. Atto d'inventario. Vol. 422). La concordanza nelle fonti nell'indicare la cassetta come custodia della reliquia di S. Orsola, pur tenendo conto che si tratta di continue riprese della stessa fonte, induce a considerare il busto che attualmente ospita la reliquia una collocazione tarda, non anteriore all'Ottocento. Tuttavia l'oggetto non è opera ottocentesca, ma risale probabilmente ad un periodo compreso tra la fine del Xvi e l'inizio del XVII secolo. Si deve quindi ipotizzare che il busto sia stato originariamente eseguito per ospitare una reliquia giunta a Borgomanero in una circostanza non documentata, e in seguito dispersa perché non riconosciuta autentica o per altri motivi che non conosciamo. Il busto raffigurante "una santa contenente S. Anatolia Vergine e Martire", citato nell'Atto di Inventario del 1866 (Archivio di Stato di Novara, Vicariato di Borgomanero, Visita pastorale Gentile, 1866. Atto d'inventario. Vol. 422) potrebbe essere l'oggetto qui schedato nel quale si pensò di riporre una reliquia del corpo di S. Anatolia, giunto da Roma a Borgomanero nel 1847, collocato nella chiesa di S. Antonio prima e poi in quella della SS. Trinità nel 1877. Una reliquia di S. Anatolia è ancora compresa nell'elenco delle reliquie compilato dall'attuale parroco, ma non si trova più nel busto, che potrebbe essere sempre lo stesso, ora utilizzato per la reliquia di S. Orsola. Si può avanzare anche un'altra ipotesi: che il busto di S. Orsola, come quello di S. Gregorio, mai citati negli inventari prima del 1866, appartenessero in origine a qualche altra chiesa del borgo o all'area circostante, e che siano stati acquisiti dalla parrocchiale in una data compresa all'incirca tra il 1810 ed il 1866 in seguito a rifacimenti o alienazioni o, più semplicemente, attraverso una donazione perché "terminata la grande stagione delle reliquie scavate dalle catacombe...l'arrivo di nuovi, preziosi resti fu casuale e legato soprattutto a donazioni di alti prelati" (A. Papale, Le reliquie conservate in S. Bartolomeo a Borgomanero. Note e documenti, in "Appunti di Storia religiosa Borgomanerese", 1982, I, n. 8, p. 36). In base a considerazioni di carattere stilistico, l'oggetto è databile alla seconda metà o forse allo scorcio del Cinquecento; la scultura infatti appare ancora legata a canoni tardomanieristici nella sottile, quasi pittorica definizione della capigliatura ondulata, nell'accurato panneggio del velo e della veste che imprimono movimento alla superficie scolpita. Anche la tipologia del puttino, la presenza del filo di perle tra gli elementi ornamentali, le condizioni del legno, percorso da più di una fenditura, depongono a favore di una datazione al termine del XVI secolo. [Continua in OSSERVAZIONI]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100030873
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1590 - 1599

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE