Madonna del Rosario

statua, 1763 - 1764
Cacciatori Carlo (notizie Seconda Metà Sec. Xviii)
notizie seconda metà sec. XVIII

La scultura è sistemata nella nicchia soprastante l'altare del S.mo Rosario. Essa, realizzata in un unico blocco di marmo, raffigura la Vergine in piedi reggente con la sinistra il Bambino e con l'altro braccio leggermente alzato e proteso in avanti a tenere e mostrare il rosario. Un simile atteggiamento informa il Bimbo, il cui braccio destro è appoggiato al petto della madre che ha il capo leggermente reclinato verso destra e coperto da un velo, mentre il manto copre la veste con uno svolazzo dalle ampie piegghe. Sulla base a nuvola volteggiano tre cherubini

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Cacciatori Carlo (notizie Seconda Metà Sec. Xviii)
  • LOCALIZZAZIONE Gavi (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La spesa "per il porto del modello della Statua di N. S. in Genova" è già documentato nel novembre 1763 (Gavi, Archivio Parrocchiale, Introito et esito della Compagnia del Sacratissimo Rosario 1732-1805, al 9 novembre 1763). Il 30 luglio dell'anno seguente la sacultura "fatta in Genova dallo Scultore Sig. Carlo Cacciatori, ordinata da... eredi del M. to R. Paulo Renucci Arciprete a tenore del testamento" fu alzata sull'altare del S. Rosario (Gavi, Archivio Parrocchiale, Compagnia del S. Rosario, 30 luglio 1764). L'arciprete di Gavi Paolo Renucci (1745-1763) per testamento aveva istituito un lascito per le ragazze maritande povere, dando vita alla Pia Opera Renucci, e per l'acquisto di arredi feriali per la chiesa (Gavi, Archivio Parrocchiale, Notizie riguardanti il Parrocco e la Parrocchia di Gavi, ad vocem; C. DESIMONI, Annali storici della città di Gavi, Alessandria 1896, p. 260). Gli acquisti curati dagli eredi fiduciari, oltre alla statua in questione, compresero nel 1764 un "Baldachino grande, ossia Sopracelo" che fu appeso nel volto del Sancta Santorum e un "apparato, ossia tapezzaria di damasco color cremisi...con ai piloni cucite le armi di Renucci", nel 1765 "un paglio, ossia contraltare...ad uso ed ornamento dell'Alt. Magg." dello stesso damasco, "fatto a scherzo con intaglio tutto indorati...essendsosi al didentro...impresso in lettere nere intagliate Ex Pauli Renucij Archipresbiteri 1765" (Gavi, Archivio Parrocchiale, Istrumenti e iscrizioni ipotecarie del Santo Rosario e SS. Sacramento, al 30 settembre 1764 e al 27 settembre 1765). Allo stesso Arciprete è dedicata una lapide marmorea scolpita in sacrestia che ricorda i lasciti testamentari e un ostensorio d'argento da lui donato precedentemente. La scultura, per la quale i Remondini riferiscono l'opinine di Luxardo che la ritiene opera di Francesco Schiaffino (A.REMONDINI, M. REMONDINI, Parrocchie dell'Archidiocesi di Genova, Parte II della regione XIII, Genova 1891, p. 20) è stata restituita al Cacciatori da Desimoni (C. DESIMONI, Annali storici della città di Gavi, Alessandria 1896, pp. 195, 260). Carlo Cacciatori, carrarese, allievo di Francesco Schiaffino, fu autore a Genova di sei bassorilievi in marmo raffiguranti Misteri della Madonna nella chiesa dei PP. delle Scuole Pie, la cui attuale conservazione non è verificabile per la chiusura dell'edificio,m di due angioletti con l'effige di S. Domenico nella facciata del monastero di S. Silvestro, probabilmente perduti durante l'ultima guerra, dell'ovale con S. Filippo Neri retto da due angeli sulla facciata dell'omonima chiesa e delle statue della Sacrestia del Duomo, commessegli al 1777 e pagategli l'anno seguente (G. CAMPORI, Memorie biografiche degli scultori, architetti, pittori, ecc. nativi di Carrara, Modena 1873, ed. consultata Bologna 1969, p. 38; F. ALIZERI, Notizie dei professori del disegno in Liguria dalla fondazione dell'Accademia, Genova 1864-1866 Vol. I, p. 23, Vol. II, pp. 13, 165). L'ovale della chiesa di S. Filippo e la Madonna di Gavi sono stilisticamente vicini e ancora strettamente impatrentati con l'arte del maestro Schiaffini, il che permette di datare il primo in anni prossimi al 1763. I due angeli e l'Immacolata che ornano l'altare della sacrestia del Duomo, realizzato nel 1776-77 da Giovanni Debarbieri su disegno di Andrea Tagliafichi (G. SALVI, Italia Sacra. La Cattedrale di Genova, Torino s.d., pp. 959, 967), mostrano invece, a distanza di circa 14 anni, un netto affrancamento dai modi del maestro in favore di una poetica gfià neoclassicheggiante con accentuati caratteri pieytistici e devozionali. Subito dopo la collocazione della statua di Gavi, questa fu provvista di due corone d'argento, per le quali è documentato un pagamento "al sig. Gio. Luca Garello in Genova" (Gavi, Archivio Parrocchiale, Introito et esito della Compagnia del Sacratissimo Rosario 1732-1805, al 5 novembre 1764), sostituite nel 1835 circa con altre due provviste dall'orefice Pagano di Genova (Gavi, Archivio Parrocchiale, Dal Libro delle Deliberazioni della Fabbriceria della Chiesa Parrocchiale di Gavi, al 4/1/1835 e 5/4/1835). Nel 1792 è documentato un pagamento "per porto in Genova della Statua di nostra signora del Rosario per farla accomodare e pulire" (Gavi, Archivio Parrocchiale, Introito et esito della Compagnia del Sacratissimo Rosario 1732-1805, al 1 luglio 1792), ma è improbabile che, a disatanza di meno di 30 anni dalla sua fattura, possa riferirsi all'opera in esame. Più probabilmente ci si riferisce alla perduta cassa processionale del S.mo Sudario già documentata nel 1666 (Gavi, Archivio Parrocchiale, Cassa Comp. SS. Rosario 1663-1731, al 28 ottobre 1666). La scultura è menzionata da M. PISTONE, La chiesa di S. Giacomo", in "Millenario di Gavi", Gavi 1972, p. 13; G. GALBIATI, Le tre Confraternite di Gavi Ligure, Genova 1949, ed. consultata Ovada 1979, pp. 27, 91; F. SARTORE, Storia popolare di Gavi Ligure, Genova 1934, pp. 172, 174. CONTINUA IN CAMPO OSS
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027579
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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