Santa Maria Maddalena

dipinto,

Su uno sfondo in basso verde marcio e in qalto acquamarina, si staglia la figura della santa, recante il vaso doi unguenti, con manto di diverse tonalità di rosa più chiare e scure, veste verde marcio e capelli biondo oro. Il manto presenta risvolti in ermellino. L'affresco è incorniciato da una doppia profilatura grigio e bianco

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA malta/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Novalesa (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco è solo menzionato da C. Cipolla (C. CIPOLLA, Antichi inventari del Monastero della Novalesa, in "Appunti del codice novalicense", Torino 1894, p. 32) che lo data alla fine del Quattrocento in base ai caratteri dell'iscrizione. Questa datazione può essere confermata dall'analisi della cultura artistica piemontese della seconda metà del Quattrocento. L'affresco in questione non è ricollegabile alla cultura dei maestri di s. Anna e della Trinità (Valle di Susa. Arte e storia, catalogo della mostra, Torino 1977, pp. 207, 210 schede di G. Romano) a cui sono stati recentemente riferiti gli affreschi con Santi del Presbiterio della chiesa abbaziale (C. Mossetti, 1981) è da attribuire all'ambiente artistico dell'alta val di Sussa della fine del 400 indagata nell'ambito pittorico da E. Rossetti Brezzi (1981) e nell'ambito scultore da G. Gentile (1981). Lo stemma è riferibile probabilmente alla famiglia della Rovere, un cui membro fu Domenico della Rovere, cardinale di Torino dal 1483 al 1501, che si avvale come vicario generale di Andrea Provana, arcidiacono e priore del monastero della Novalesa (D. CERRI, Memorie storiche intorno alla nobilissima famiglia della Rovere, Torino 1858, pp. 49-50). Anche se l'albero non ha i frutti d'ori ed il campo è bianco anzichè azzurro (ID., p. 40). Il dipinto venne eseguito chiudendo la piccola feritoia di epoca alto-mediovale con una rinzaffatura di pietre e malta. In questa occasione vennes teso un nuovo strato di malta, con impasto molto più bianco e rifinito e con granulazione più regolare rispetto agli strati precedenti, su cui poggiamo due affreschi del Quattrocento, rappresentanti S. Maria Maddalena e S.Maria Egiziaca (Torino, Soprintendenza Beni Archeologici del Piemonte A. Rava, Relazione dei lavori di restauri degli intonaci ed affreschi conservati nella cappella di S. Maria Maddalena, 1980). Il dipinto è stato oggetto di restauro nel 1981. La reintegrazione pittorica di piccole mancanze e cesure della pellicola pittorica è stata eseguita sotto tono e con terra ventilate senza leganti per evitare alterazioni dovute ad umidità e per rendere leggibile e coerente l'insieme delle decorazioni superstiti. I pigmenti puri utilizzati sono terra di Cassel, ocra gialla, terra d'ombra naturale e terra verde
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027216
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI in basso, a sinistra - S. Maria Magdalena - caratteri gotici - a pennello - latino
  • STEMMI in basso, a destra - gentilizio - Stemma - Della Rovere (?) - Albero sradicato verde su campo bianco
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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