figura femminile

dipinto,

Il frammento di decorazione absidale raffigura il volto di una figura femminile con velo di colore scurto, il bordo esterno di colorfe verdastro della mandorla iridata e alcuni frammenti di decorazione geometrica di colore giallo-grigio

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA filo dorato/ lavorazione a ago
    filo/ lavorazione a fuselli
    intonaco/ pittura a fresco
    paillettes
    seta/ cannettata
    seta/ laminata in argento
    seta/ ricamo
    seta/ ricamo ad applicazione
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi decorano l'absise dell'antica chiesa di S. Maria d'Ingalardo, di cui oggi sussiste ancora una parte del corpo di fabbrica annesso all'attuale chiesa di S. Pietro al Rosario. Il primo documento che si riferisce esplicitamente a S. Maria d'Ingalardo risale al 1124; altre menzini dell'edificio si hanno in carte del 1136, 1179, 1182 e del 1231. Nel secolo XIV si aggiunge alla primitiva dedicazione anche quella di S. Quirico, forse qui trasmessa da un'antica chiesa, documentata nel 1017 e difficilmente ubicabile. Nel 1552 l'edificio passa ai domenicani, costretti in occasione della distruzine dei sobborghi ad abbandonare la loro chiesa extramurana di S. Pietro Martire. Questo avvenimento e forse le condizini precarie dell'edificio, determina la costruzione della nuova fabbrica iniziata nel 1599 e consacrata nel 1618. La grande abside, coperta da calotta sferica è, all'interno, scandita da tre monofore e presenta una deperito apparato decorativo, realizzato ad affresco, L'abside viene resa visibile nel 1923, su richiesta delparrocco alla Soprintendenza competente, corredata di lettera e perizia muraria dell'Ing. Rosina, che segue i lavori che si concludono il 13 giugno dello stesso anno. Gli affreschi sono descritti dal Cassiani (L. CASSIANI, Il Risveglio, agosto 1925, n. 9, pp. 1-2) e dalla Gabrielli (N. GABRIELLI, Repertorio delle cose d'arte del Piemonte. Pitture romaniche, Torino 1944, pp. 31-32), la quale legge distintamente la disposizione iconografica dei personaggi e dei motivi decorativi, sia della parete destra dell'abside che delle calotta. Sulla parete destra della chiesa, entro cornici orizzontali gialle e rosse, la Gabrielli ipotizza lo svolgersi di una teoria di santi, sottolineati superiormente da una fascia orizzontale ornata da un motivo a mensole grigie e foglie; sulla calotta, i frammenti molto colorati fanno supporre la presenza del Cristo in Maestà fra i Simboli degli Evangelisti e della Vergine in trono. In basso, oltre al leone con la lunghissima lingua, è l'iscrizione verticale S. MARCVS ed è riconoscibbile il busto di una figura rivolta verso destra. Sotto la decorazione figurata sono leggibili tracce di una lunga iscrizione. Attualmente l'unico elemento chiaramente riconoscibile è prorpio il volto di questa immagine femminile. Completamente scomparso è invece il resto della decorazione, ancora leggibile dal Baroni nel 1952 (C. BARONI, L'arte in Novara e nel novarese, in "Novara e il suo territorio", Novara 1955, p. 551) e per la vivacità dei colori originali. La decorazione geometrica presenta infatti collegamenti nella disposizione accostata delle ruote, con le decorazioni tessili degli sciamoiti, diffusi fra il X e il XIII secolo; la figura dell'offerente fissa le proporzioni dimensinali fra la Maestà divina e l'uomo. Accettando l adatazione proposta dalla Gabrielli, l'apparato decorativo dell'abside di S. Maria d'Ingalardo si pone così dopo larealizzazione dei cicli pittorici eseguiti in età romanica nel novarese, nella chiesa di S. Tommaso a Briga (datati dalla Gabrielli intorno al 1020-1050), nella Basilica di S. Michele ad Oleggio (solo in parte datati 1030), nella chiesa di S. Vincenzo in Castro di Pombia, collocati dalla Bianchi nell'ultimo quarto del XI secoilo, nella cappella novarese di S. Siro, ascritti alla seconda metà del sec. XII. Per la bibliografia si veda A.S.M.P.; NO, Cart. 216, Chiesa Parrocchiale di S. POietro al Rosario; G. LAZANIO, S. Maria d'Ingalardo, in B.S.P.N., n. 21, 1927, pp. 482-483; G. BIANCHI, Appunti sugli affreschi romanici recentemente scoperti a S. Vincenzo di Pombia, in B.S.P.N., Novarien, 1969, pp. 3-18; G. DONNA D'OLDERIGO, Gli affreschi ottoniani di Pombia, in B.S.P.N., 1969, pp. 3-18; G. BIANCHI, Affreschi mediovali inediti a Briga novarese, in Novarien, 1970, n. 4, pp. 145, 148; Novara e la sua terra nei secoli XI e XII, Milano 1980, p. 53
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026967
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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