ritratto di Vittorio Amedeo III di Savoia

dipinto, 1775 - 1799

In posizione quasi frontale, indossa una corazza con motivo a protome animale sulle spalle, borchie e bordi dorati; dalla manica destra fuoriesce il polso in pizzo bianco come il fiocco che decora il colletto nero. La mano destra è appoggiata al fianco celato da un tessuto blu con motivi fòloreali dorati. Sopra la corazza è il collare della S.ma Annunziata. Dalla spalla destra scende il manto rosso. Il viso è incorniciato dai capelli grigi. A destra, sopra un ripiano di marmo, è appoggiata la celata con visiera mobile in ferro e sovrastanti pennacchi che cela un rotulo entro custodia con croci dorate. La celata si staglia contro un drappo verde. Il fondo è parzialmente celato da un tendaggio

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Vicoforte (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Vittorio Amedeo III (1725/ 1796) riveste un ruolo molto importante per le vicende del Santuario di Vicoforte: fu, infatti, lui a commissinare nel 1792, ai fratelli Collino, il mausoleo di Carlo Emanuele I, il cui corpo è sepolte nel sepolto fin dal 1677 (G. DANNA, G. C. CHIECCO, Storia artistica illustrata del Santuario di Mondovì presso Vicoforte, Torino 1891, p. 389; E. CASTELNUOVO, M. ROSCI (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna, catalogo della mostra, Torino 1980, V. I, p. 10). In re era in quegli anni impegnato a difendere la Nizza e la Savoia e, nel pericolo della guerra, si rivolse allsa Vergine di Vico ed il vescovo Giuseppe Maria Corte indisse solenni funzioni per ottenere la protezine (G. DANNA, G. C. CHIECCO, Storia artistica illustrata del Santuario di Mondovì presso Vicoforte, Torino 1891). Terminata la guerra, il 10 agosto 1794, il re visitò il Santuario, unitamente al principe Carlo Emanuele e Giuseppina Teresa di Carignano. Il ritratto, facente parte di una serie di tre dipinti raffigurante esponenti di Casa Savoia, conservati nella stessa sala., appare identico ad alcune incisini (Torino, Biblioteca Reale, Archivio Incisini, Cart. 9/ ff. 12,2-12,12), secondo un modello iconografico che ebbe una certa circolazione (Torino, Biblioteca Reale, Archivio Fotografico, Cart. IV, nn. 31-37; E. CASTELNUOVO, M. ROSCI (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna, catalogo della mostra, Torino 1980, v. I, p. 2). L'opera potrebbe essere ascritta ad un pittore della cerchia della Reale Accademia di Pittura e Scultura, fondata nel 1778 (E. CASTELNUOVO, M. ROSCI (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna, catalogo della mostra, Torino 1980, v. I, p. 11), e ispirato ai moduli pittorici del Dupràù e databile all'ultimo quarto del Settecento, come sembra suggerire anche il motivo del tendone alle spalle della figura
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026805
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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