decorazione musiva, opera isolata - bottega padana (primo quarto sec. XII)

decorazione musiva

Il mosaico occupa la parte iniziale della pavimentazione del presbiterio: è dato da due campi laterali e da uno centrale, non interamente visibili. I due campi laterali sono delimitati da una fascia bianca con un motivo nero a foglie, all'interno è la raffigurazione di una grata data dall'intersecarsi di anelli e quadrati bianchi su fondo nero. Il campo centrale è delimitato da una bordura a fondo bianco con foglie nere ed è occupato all'interno da un motivo a cerchi che si intersecano con la parte di sovrapposizione bianca; il centro di questi cerchi è occupato da una crocetta bianca

  • OGGETTO decorazione musiva
  • MATERIA E TECNICA marmo nero di Oira/ mosaico
    marmo bianco di Carrara/ mosaico
  • AMBITO CULTURALE Bottega Padana
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il mosaico fa parte dell'antica e originaria pavimentazione del Duomo romanico, in parte distrutta nella ricostruzione della Cattedrale avvenuta fra il 1857 e il 1869: in detta ricostruzione non fu toccata l'abside e questo significò la sopravvivenza del mosaico presbiteriale solo in parte restaurato da Giovan Battista Avon fra il 1832 e il 1838 (G. GAVINELLI, in "Novara e Antonelli", catalogo della mostra, Novara 1975, pp. 66-67). I mosaici ricoprivano la zona del presb e della navata (Novara, Archivio Storico Diocesano, Visita pastorale Bascapé 1594, Tomo 263, fol. 20; Borgomanero, Archivio Molli, G. B. BARTOLI, Della città e sobborghi di Novara opere pubbliche e mosaici, foll. 3v-6v). Perotti (M. PEROTTI, L'antico mosaico pavimentale del Duomo di Novara, in "Novarien", 1978/79, pp. 217-274; ID., L'antico duomo di Novara e il suo mosaico pavimentale, Novara 1980, pp. 65-116) ne ricostruisce le vicende storiche, sulla base del testo di Bartoli e di Frasconi (Novara, Archivio Storico Diocesano, Archivio Frasconi, ms- IX, C. FRASCONI, iscrizioni ed alotri monumenti antichi esistenti nella città di Novara, foll. 19-24; INovara, Archivio Storico Diocesano, Archivio Frasconi, ms- XIV/ 27bis, C. FRASCONI, Topologia antica di Novara e i suoi sobborghi, foll. 100-103) e li data intorno al IX secolo. Detti manoscritti appaiono di fondamentale importanza per la ricostruzione dei mosaici del Duomo che, dal XVI sino all'inizio del XIX secolo, non dovettero subire grossi rifacimenti. Bianchini fpornisce una descrizione della pavimentazione originale e notifica, nel contempo, i rifacimenti apportati da Avon (F. A. BIANCHINI, Il Duomo e le sculture del corpo di guardia, Novara 1836, pp. 19-28). Su questa linea si pongono gli interventi di Fassò (G. FASSO', Il duomo antico, in "Monografie novaresi", Novara 1877, p. 114) e di Rusconi (A. RUSCONI, Il mosaico antico nella Cattedrale di Novara, Novara 1882, pp. 1-23). Ancora nella seconda metà dell'Ottocento alcuni studiosi stranieri prendono in esame il pavimento musivo del presbiterio, anche dopo il rifacimento di Antonelli. Durand (J. DURAND, Les paves mosaiques en Italie et France, in "Annales archeologiques", fasc. XV, 1855, pp. 223-231), in uno studio dedicato ai mosaici dell'Italia del Mordo, esamina la parte del presbiterio e quella della navata, senza però sapere che quelli della navata hanno subito rifacimenti ad opera dell'Avon e li colloca intorno al XII secolo, contemporaneamente a quelli di S. Maria Maggiore a Vercelli; in questo senso lipone anche Muntz (E. MUNTZ, Notes sur les mosaiques chretiennes de l'Italie: les pavements histories, in "Revue archeologique", fasc. XXXIII, 1877, p. 32) che li studia soprattutto dal punto di vista tematico. Venturi (A. VENTURI, Storia dell'arte italiana, vol. III, Milano 1904, pp. 432-433), Toesca (P. TOESCA, La pittura e la miniatura in Lombardia, Milano 1912, pp. 86-87) e Porter (A.K. PORTER, Lombard architecture, New Haven 1917, Vol. I, p. 310) analizzano il pavimento sotto l'aspetto formale e giungono a conclusioni riguardanti essenzialmente l'aspetto cronologico, facendo oscillare la datazione fra l'inizio del XII secolo e l'avanzato XIII secolo. La Brizio (A. M. BRIZIO, La pittura in Piemonte dal romanico al 500, Torino 1942, pp. 12-16) li pone all'inizio del XII secolo, mentre Verzone protende per la fine del XI secolo (P. VERZONE, Il Duomo, la Canonica e il Battistero di Novara, in "Bollettino storico per la provincia di Novara", 1934, pp. 178-182). Perotti, infine, sottolinea che il mosaico sia di derivazione paleocristiana e lo pone intorno al primo quarto del XII secolo: ciò partendo dal termine ante quem 1132, anno di consacrazione della cattedrale, e dal confronto con i mosaici di S. Michele a Pavia, di S. Benededtto a Polirone (Mantova), del duomo di Cremona e di Aosta. Secondo lo studioso, il testo ispiratore del mosaicvo presbiteriale potrebbe essere un brano del "commento a Daniele" di Ippolito: il mosaico rappresenterebbe da un lato la Chiesa, attraverso le sue tappe fondamentali e il Paradiso terrestre; qursti due piani si svilupperebbero parallelamente attraverso la rappresentazione di Adamo ed Eva con l'albero della tentazione, i quattro fiumi proveniente da quello del Paradiso, il giardino dell'Edem e quello della chiesa, i quattro evangelisti. I pannelli sono purtroppo frammentari, poichè vennero spezzati in occasione della ricostruzione della Cattedrale ad opera dell'Antonelli. Come indica Bianchini (F. A. BIANCHINI, 1836) al centro dei die pannelli "avvi un quadrato di porfido ad indicare il sito a collocare i leggii per canto dell'Epistola e dell'Evangelo nella Messa solenne"; all'interno del campo centrale vi era "un tondo di porfido sul quale stava il diacono quando a catecumeni leggeva la professine di fede e poco sopra un'ampia croce di porfido anch'essa ornata alle sue estremità di piastrelle di serpentino". CONTINUA IN CAMPO OSS
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026650
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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