busto di San Rocco

decorazione plastica,

Il santo, a mezzo busto, è posto entro una nicchia tonda scanalata sul bordo esterno; il viso è incorniciato dai lunghi capelli e dalla barba e veste un mantello da pellegrino sul quale sono poste tre conchiglie

  • OGGETTO decorazione plastica
  • MATERIA E TECNICA gesso/ modellatura
  • ATTRIBUZIONI Argenti Giuseppe (1810/ 1876)
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scultura fu eseguita da Giuseppe Argenti insieme ad altre 26 fra il 1867, anno dell'atto capitolare che permette l'attuazione dei busti, e il 1869 anno dei pagamenti allo scultore per i suoi lavori già eseguiti L'Argenti è scultore di estrazione lombarda facente parte di una famiglia di scalpellini di Viggiù, dei quali il più famos è Giosuè. I suoi lavori si svolsero in gran parte a Novara (Novara, Archivio di Stato, M. DI CONSOLE BALDINO, Uno scultore neoclassico nella Novara dell'800, Giuseppe Argenti; M. DELL'OMO ROSSINI, Note sullascultura nella Basilica di S. Gaudenzio a Novara, in "Bollettino storico per la provicia di Novara, 1980, pp. 117-132), come ricca,mente documentato in due almanacchi locali, l'Iride novarese e lo Spigolatore novarese, tanto che il volto ottocentesco di Novara appare fortemente impregnato di codesto maestro. Argenti vide i primi insegnamenti presso l'Accademia Braidense, in particolare stto la guida di Pacetti. Ma le sculture del duomo novarese sono lavoro di pienamaturità, fortemente caratterizzate nell'espressine, ancora memori nella loro imponenza della statuaria romana. I santi qui rappresentati sono personaggi che appartengono alla storia ecclesastica locale, o di cui sono consercate le reliquie, secondo un progetto che in maniera simiòle proprio nell'Ottocento era maturato nella Basilifca di S. Gaudenzio della stessa città, anche se in codesto caso si lascia maggiormente spazio ai personaggi dell'Antico e Nuovo Testamento (sulle sculture si veda Novara, Archivio della Cattedrale, Acta Capitulare 1867-1876, 1867; Novara, Archivio della Cattedrale, Fabbriceria Amministrazione, teca n. 79, Rendiconto 1869-1870; Novara, Archivio della Cattedrale, Libro giornale di cassa dal 1867 al 1871, n. 4; G. BARLASSINA, A. PICCONI, Le chiese di Novara, Novara 1933, p. 22). Il santo rappresentato è particolarmente venerato nel nord Italia. Dedito alla cura dwei poveri e degli appestati, peregrinò in diverse città dell'Italia e tra queste la stessa Novara. La tradizione lo vuole morto ad Angera, in Lombardia, colpito dalla peste. Al suo passaggio in Novara si deve, con tutta probabilità, il culto che questa città gli dedicò, tanto da erigere, nel 1484, accanto al Duomo un oratorio a lui intitolato (C. DROVANTI, Veneranda Confraternita di S. Giovanni decollato, Novara 1937; sull'iconografia cfr. L. REAU, Iconographie de l'art Chrétienne, Parigi 1958, Tomo. III, V. III, pp. 1155-1159; A. VANCHES, Rocco, in Biblioteca Sanctorum, V. XI, Roma 1968, pp. 264-273)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026615A-19
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI sotto la nicchia - S. ROCHUS -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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