ritratto di Gregorio Giovannino Bruco

busto, post 1667 - ante 1667

Il personaggio è rappresentato frontalmente, a mezzo busto. Porta i capelli pettinati con onde morbide, che scendono sino alle spalle, con scriminatura laterale; fronte scoperta. Porta i baffi e pizzetto. Indossa un abito abbottonato sul davanti con piccoli e fitti bottoni a forma di corolla floreale stilizzata; colletto a larghe falde sotto il quale pendono due nappe. Le maniche sono appena accennate e presentano una tipologia con tagli. La scultura poggia su un basamento a colonnetta con cornice superiore modinata. Esso è collocato su una mensola ornata da elemento a voluta nella parte superiore e da foglia di acanto stilizzata nella porzione inferiore. Al di sotto di essa è collocata la lapide commemorativa; al di sopra lo stemma

  • OGGETTO busto
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto di Riposo per la vecchiaia
  • INDIRIZZO Corso Unione Sovietica, 220, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gregorio Giovannino Bruco, conte di Montaldo e Chiusavecchia, biellese, intraprese la sua carriera come scrittore della Cancelleria a partire dal 1628, ricoprendo successivamente l'incarico di segretario di Stato e di Finanze (30 marzo 1639) e di accensatore generale della tratta nel 1651 e nel 1663. Marito di Laura Giovannina Bunietti, acquistò il feudo di Chiusavecchia del quale fu investito il 3 agosto 1653, e di Montaldo di Ivrea nel 1666, dai marchesi di Bobba e dal referendario Francesco Bialetti. Fece erigere la cappella della Beata Vergine della Pace, in S. Carlo, dove esiste un'epigrafe a lui dedicata; fu committente, nel 1652, dell'abolita chiesa dei SS. Bino ed Evasio, che si innalzava a sinistra del ponte di Po e di quella dell'Ospizio di Carità, cfr. G. Claretta, I marmi scritti della città di Torino e de'suoi sobborghi, Torino, 1899, pp. 363; A. Manno, Il patriziato subalpino, Firenze, 1906, vol. 2, p. 425. Il busto che lo raffigura fu commissionato allo scultore M. R. Carlone dalla Congregazione di Carità. Originariamente collocato nell'antica sede del Regio Ospizio di Carità in contrada di Po, fu trasportato nella sede attuale, unitamente ai relativi lapide e busto, durante gli ultimi giorni di luglio dell'anno 1888, ad opera dello scultore Arturo Rossi (notizie dal 1878 al 1910)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100025274
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sotto il busto - 44 - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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