paramento liturgico, insieme - manifattura piemontese, manifattura italiana (fine/inizio sec. XVIII, secc. XIX/ XX)

paramento liturgico,

Il parato, composto da una pianeta, una borsa da corporale, un velo da calice, una stola ed un manipolo, è realizzato in damasco bianco decorato da ampio ovali formati da foglie frastagliate racchiudenti una complessa infiorescenza. Con il damasco sono realizzati i laterali della pianeta, il velo, la stola, la borsa e le estremità del manipolo. La parte centrale dell'insegna e le colonne della pianeta sono invece realizzate in seta fondo avorio, tinta su tinta è broccato un disegno a grani di riso ed un rametto di foglie orizzontale ad andamento sinusoidale: Broccati in due tonalità di verde ramages di foglie polilobate, a tratti sottolineate da un motivo in filo d'argento. Al centro di ciascun rombo formato da foglie è disposto un mazzo di tre grandi fiori in lamina e filo d'argento con calici verdi; qui e là dai ramages si staccano boccioli di rosa in tre delicate tonalità di beige rosato. Galloni coordinati in due altezze in filo dorato, decorati da un foglie trilobate sinuose alternate ad un fiorellino a quattrio petali in argento. Fodera in satin rosso

  • OGGETTO paramento liturgico
  • MATERIA E TECNICA filo d'argento/ lavorazione a telaio
    filo dorato/ lavorazione a telaio
    seta/ broccata in seta
    seta/ damasco
    TESSUTO OPERATO
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Piemontese Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Ceva (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il paramento, cucito a macchina e con galloni tardo ottocenteschi, è stato composto alla fine del XIX o agli inizi del XX secolo, utilizzando la stoffa di precedenti paramentali, probabilmnete rovinati. Non è escluso che il tessuto dei laterali della pianeta sia uno di quei damaschi già elencati nel'inventario del 1749, dove compare "una pianeta di damasco bianca con pizzetto d'oro fino borsa e velo non guarnito", probabilmente accompagnato (l'elenco è diviso per generi) da "un contraltare di damasco bianco buono con galone e pizetto d'oro fino" ed inoltre da "contraltari di damasco bianchi vechi e logori due". Nell'invenatrio del 1825 sembra che ricompaiono gli stessi arredi, infatti sono citati "una pianeta bianca con tre contraltari bianchi di damasco guerniti di pizeto d'argento falsi". Purtroppo gli inventari successivi si limitano solo più a descrivere il colore o dare la quantità per cui non è possibile verificare la permanenza degli arredi. Il disegno del damasco trova confronti, seppur vaghi, con tessuti datati alla fine del Sei o agli inizi del Settecento (P. THORNTON, Baroque and Rococo Silks, Londra 1965, tavv. IID, 105A, 109A). Per questo tessuto si propone unadatazione alla prima metà del XVIII secolo, se non agli inizi. La seta della colonna centrale della pianeta è invece successivo, databile alla seconda metà del secolo e può essere considerato forse come una variante del motivo "a meandro" (D. DEVOTI, L'arte del tessuto in Europa, Milano 1974, p. 30)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024939-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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