cassa d'organo, opera isolata - bottega piemontese (seconda metà sec. XVIII)

cassa d'organo,

Basi e lati in legno dipinto in bianco, privi di decoarzioni. Sulla fronte tre aperture ad arco dipinte in bianco e verde; in aòto un cornicione modanato con due volute, sul culmine del quale sono tre pinnacoli scolpiti solo lul lato frontale. All'interno legno grezzo dipinto in rosa acceso. Sul lato destro uno sportello ed altri tre aprentesi sulla tastiera

  • OGGETTO cassa d'organo
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ sagomatura/ modanatura/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Ceva (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La costruzione della tribuna non era ancora terminata nel 1752, per cui è probabile che l'acquisto dell'organo sia avvenuto nella seconda metà del Settecento, come sembrano suggerire anche i dati stilistici. Olivero, scrittore locale, riporta che "l'organo si dice opera deol signor Baracco di Mondovì", sul quale però non è stata possibilo reperire alcuna notizia (G. OLIVERO, Memorie storiche della città e marchesato di Ceva, Ceva 1858, p. 200). L'organo fu restaurato a più riprese nel corso degli anni: allegata al mandato n. 4 del 26 dicembre 1847 è la "nota di lavoro fatto da me Gioanni Odello per diverse ristorazioni ai manteci dell'organo" (Ceva, Archivio Parrocchiale, Esercizio 1847, al 26 dicembre 1847). Un intervento più radicale è attestato nel 1853: un mandato di pagamento a favore "di Giosuè Bruni fabbricante d'organi lire ottantacinque per saldo del riordinamento dell'organo, più lire cinquanta per il trasporto del medesimo" e nella nota acclusa è specificato che "per il trasporto totale dell'organo sudeto onde poter applicarli la tenda essendo necessaria per aver la luce sull'orchestra" (Ceva, Archivio Parrocchiale, Esercizio 1853, mandato n. 5 del 16 agosto e mandato n. 6 del 1 ottobre con nota acclusa). L'ultimo intervento testimoniato risale al 1885, anno incui risale che era stata stanziata un acerta cifra per il "signor Picchio per la riparazione dell'Organo" (Ceva, Archivio Parrocchiale, Resoconto dei fondi della Confraternita e di quanto ha raccolto il signor Barra per restauro ed abbellimento di S. Maria in parte esatta e in parte da eseguire nell'anno di suoi priorato 1885). La cura dedicata all'organo è testimoniata anche da documenti precedenti, in particolare dalla capitolazione del 1812 fra l'Amministrazione della Arciconfraternita ed un suddiacono "per il mantenimento e il suono dell'organo". Purtroppo, però, in anni recenti questa attenzione è venuta meno ed oggi l'organo è in totale abbandono, privo delle sue canne vendute nel corso della guerra
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024909
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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