reliquiario - a ostensorio, opera isolata - bottega lombardo-piemontese (metà sec. XVIII)

reliquiario a ostensorio, 1749 - 1752

Il supporto ligneo poggia su due piedi dal contorno mistilineo e si alza con uno slanciato pilastrino a sorreggere la parte centrale con teca ovoidale. Su di essa è merlettato un traforo in lamina di argento sbalzata a volute contrapposte, talvolta fogliate, con baccellature, conchiglie, festoni anche floreali e cornicioni festonati

  • OGGETTO reliquiario a ostensorio
  • MATERIA E TECNICA legno di ebano/ intaglio/ sagomatura
    argento/ laminazione/ sbalzo/ traforo
    carta/ inchiostro
  • MISURE Altezza: 36
    Larghezza: 20.5
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombardo-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Ponzone (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La reliquia "di S. Vincenzo de Paoli in teca d'ottone riposta e sigillata sotto li 2 7bre 1749 da S. (...) in reliquiario di legno ricoperto d'argento a intaglio" viene menzionata la prima volta nella Visita Pastorale del 1752 e poi in tutte le Visite Pastorali e Relazioni Parrocchiali fino al 1819, ma non compare più nella Relazione del 1838. La descrizione del reliquiaroi, con caratteristiche che non potevano essere molto diffuse a Ponzone, deve essere sicuramente riferita al nostro. Esso fu evidentemente riutilizzato dopo la traslazione del corpo di S. Giustino a Ponzone nel 1792 e cerosimilmente dopo il 1819, come testimonia la rottura dei sigilli retrostanti la teca. La lavorazione di intagli d'argento preziosamente merlettati ebbe ampia diffusione nell'Italia centro-settentrionale a partire dal Seicento. Essa derivò, come tecnica e motivi decorativi, da oreficerie della Germania meridinale (A. BARBERO, C, SPANTIGATI (a cura di), Inventario Trinese. Fonti e documenti figurativi, catalogo della mostra di Trino, Torino 1980, pp. 102-103 sheda di G. Romano; Augsburger Barock, catalogo della mostra, Augusta 1968). Nel nostro caso i motivi decorativi, pur semplificati rispetto a quelli che compaiono sulle basi di reliquiari ed orologi Rococò, risentono di quella influenza nell'abbondanza dei festoni e delle volute di sostegno, anche se riferimenti più precisi possono essere fatti con esemplari geograficamente più vicini, come il reliquiario della S. Croce della Chiesa di S. Lorenzo di Trino, opera dell'argentiere astigiano Bernardino Badino, simile stilisticamente anche se di lavorazione più accurata (A. BARBERO, C, SPANTIGATI (a cura di), 1980, p. 118 scheda di A.Barbero e scheda n. 99). Sul reliquiario si veda: Acqui, Archivio Vescovile, Visita Patorale del 1752 e 1767; Acqui, Archivio Vescovile, Relazione Parrocchiale del 1756, 1785 e 1819
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024653
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI entro teca, su cedula - S. Iustini Mart - corsivo - a penna - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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