crocifisso, opera isolata - bottega piemontese (ultimo quarto sec. XIX)

crocifisso, 1875 - 1899

Croce latina su cui è il Cristo raffigurato già morto, col capo dolcemente reclinato sula destra, la bocca socchiusa e i lunghi capelli che scendono sulle spalle. Il corpo è descritto minutamente, con i muscoli e i tendini ancora tesi nelle braccia e nel torso, sotolineato dalle costole e da pieghe sul ventre. I piedi sovrapposti sono tenuti da un unico chiodo. Il cristo è coperto da un composto perizoma bianco dai bordi dorati, un lembo del quale pende sul fianco destro. Sangue già rappreso scende copioso dal costato e dalle altre ferite

  • OGGETTO crocifisso
  • MATERIA E TECNICA legno/ sagomatura/ intaglio/ piallatura/ scultura/ pittura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Ponzone (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La statua, che ha subito una prima ridoratura nel 1667 circa ad opera di M. Ottavio Capra (Ponzone, Archivio Parrocchiale, Libro dei Conti del Crocefisso, 1639-1681, ad annum) è stata completamente ridipintura e ridorata in occasione del centenario della traslazione del corpo di S. Giustino a Ponzone (Don A. BUZZI, San Giustino Sacerdote e Martire, Acqui Treme, s.d. ma 1969, p. 22), anche nel perizoma, originariamente ornato da righine blu e rosa. Tale intervente rende difficile la lettura critica della scultura. Il corpo composto e perfettamente simmetrico, è descritto anatomicamente con cura anche nei tendini e nelle vene sporgenti. Un aspetto più realistico avrebbe il volto, solcato da rughe di sofferenza, senza le ridipinture che tendono ad addolcirlo. Alcune affinità nelle fattezze del corpo e del volto lo accostano ad un altro Crocifisso conservato nell'Oratorio del S. Suffragio, rispetto al quale, però, è di non poco anteriore per il classicismo che caratterizza il perizoma e per il marcato allungamento delle membra, manieristico. Una pulitura ed un restauro permetterebbero forse di verificare la derivazione dell'espressine del volto, ma solo di quello, da Crocifissi di fine Quattrocento toscani, quali quelli di Giuliano e Antonio da Sangallo (M. LISNER; Holzkruzifixe in Florenz und in der Toskana, Monaco 1970, tavv. 196-197). L'attribuzione a ignto scultore piemontese-lombardo, probabilmente monferrino, del Cinquecento rimane ancora, in assenza di confronti più precisi, ipotetica. Il crocifisso risulta già esistente durante la Visita Pastorale del 1603. Colocato in questa posizine nella prima metà del Seicento, nel 1651 fu sistemato entro una nicchia di legno con vetrata, ove fu oggetto di grande venerazione popolare. Ha mantenuto la stessa collocazione anche dopo il rifacimento ottocentesco dell'altare, contemporaneamente al quale venne probabilmente ridipinto e venne sostotuita la croce (cfr. Ponzone, Archivio Parrocchiale, Libro dei Conti del Crocefisso, 1639-1681, anno 1657; Acqui, Archivio Vescovile, Visita Patorale del 1603, 1607, 1662, 1715, 1767)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024616A-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI sul recto, entro titolo - INRI - lettere capitali - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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