Madonna in trono che allatta il Bambino

gruppo scultoreo,

La Madonna, in un seggio, con corona, mantello e abito stretto in vita da una cintura. Al sue seno è il BAmbino nudo, in posa vivace,con lo sguardo rivolto verso la Madre

  • OGGETTO gruppo scultoreo
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombardo-novarese
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scultura ha sollecitato da sempre l'interesse degli storici locali. Citata già dal Frasconi (Novara, Archivio della Curia Vescovile, Armadi Manoscritti Frasconi, Vol. XI, C. FRASCONI, iscrizioni ed altri monumenti) che ne riporta la descrizione e ne indica la provenienza dall'altare maggiore della precedente chiesa di s: Maria d'Ingalardo,è condsiderata elemento importante per la valutazione dell'arte novarese anche dal Baroni (C. BARONI, L'arte in Novara e nel novarese, in "Novara e il suo territorio", Novara 1952, p. 565) e dal Mallè (L. MALLE' , Le arti figurative in Piemonte, Torino 1962, p. 96). Il Tarella, newl manoscritto ottocentesco, sottolinea come si a"notevole che detta statua è scolpita in blocco in un basamento dell'epoca romana e in uno dei lati brevi si vedano ancora i resti di un'iscrizione in bei caratteri latini" (Novara, Archivio di Stato, CArte Rusconi, La chiesa del Rosario in Novara), anticipando quanto la recente rimozione ha messop in luce (A. STOPPA, Due monumenti romani in una statua, in "Novara Notiziario Economico", 1972, pp. 43-45). La mancanza di catalogazione della scultura novarese ha sempre limitato la possibilità di valutare l'opera al di fuori dell'area strettamente limitrofa della città. atribuendo alla statua connotazioni artistiche generalizzate e datazioni molto diversificate (dal XIII del Barlassina e Picconi (cfr. G. BARLASSINA, A. PICCONI, Le chiese di Novara, Novara 1933, p. 119) al primo quarto del Mallè). L'accettazinne della data proposta dal MAllè è suggerita anche dal rapporto iconografico e strutturale che la statua ha con alcune figure della sovarpporta sinistra della sacrestia del Duomo di Milano, eseguite da Giovanni Fernach e aiuti entro il 391, autore indivcato dal BAroni come proveniente "de loco Campillini" (R. BOSSAGLIA, in Il Duomo di Milano, Milano 1973, pp. 72, 74-76, figg. 60-62). L'aqnnotazione del BAroni ripropone così quei legami che in età tardo gotica sussistono nella cultura figurativa dell'età alpina occidentale, le cui fila stanno faticosamente emergendo e di cui questa Madonna potrebbe essere una tarda eco (E. CASTELNUOVO, G. ROMANO (a cura di), Giacomo Jaquerio e il gotico internazinale, catalogo della mostra, Torino 1979, pp. 250-251, scheda di G. Gentile). Per la bibliografia specifica dsi veda anche F. A. BIANCHINI, Le cose rimarchevoli della città di Novara, Novara 1828, pp. 66, 72; Novara Sacra, Almanacco per l'anno bisestile 1840, Novara 1840, p. 75; A. MASSARA, L'iconografia di Maria Vergine nell'arte novarese, Novara 1904, p. 19; A. VIGLIO, L a Madonna e il Bambino mutilati del Museo Civico di Novara, Estrtatto del B.S,P.N., 1920; Il Risveglio, agosto 1925, agosto, n. 8, p. 2; V. VIALE, Gotico e Rinascimento in Piemonte, Catalogo della mostra, Torino 1939, p. 43; A. RIZZI, Conoscere Novara entro i baluardi, Novara 1947, p. 34
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024438
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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