adorazione dei pastori

dipinto,

In primo piano il gruppo della Madonna, Gesù Bambino e San Giuseppe. Intorno i pastori, uno ei quali porge come offerta un agnello. Al di sopra alcuni angioletti osannanti reggenti un cartiglio. Il fondo è scuro, la Madonna è vestita tradizionalmente in rosso e azzurro, gli abiti degli angeli sono rosa, le vesti dei pastori bianche e marrone

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Nuvolone Giuseppe (1619/ 1703)
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Giuseppe Nuvolone è figlio di Panfilo e fratello del ben più noto Carlo Francesco. Già orientato verso maniere settecentesche, con parvenze arcaiche, presenta alcune difficoltà di ricostruzione storica della sua opera, anche perchè questa è stata soggetta a notevoli dispersini e perdite; sicchè il catalogo dei dipinti di sua competenza è ancora oggi, nella carenza di studi, in discussine. La pala noverese, già nel vecchio duomo, della cappella di S. Giuseppe, decorata dagli affreschi di Bernardino Lanino, attualmente staccati e siti in sacrestia, è citata per la prima volta in occasione della visita pastorale del 1764 del vescovo Balbis Bertone che la vede sullo stesso altare di S. Giuseppe. E' quindi menzionata da Bianchini, in un inventario del 1845 e, successivamente, da Barlassina e Picconi. Lo stesso Baroni, in un saggio sui Nuvolone, e il dell'Acqua, in una pagine espressamente dedicata a Giuseppe Panfilo, citano la tela senza tuttavia fornire indicazioni sulla sua collocazione cronologica. Un termine di confronto valido, sulla cui base è possibile formulare alcune ipotesi sul dipinto in esame, sono le due tele raffiguranti l'adorazione dei pastori e riconducibili allo stesso Nuvoloni (M. EMILIANI DALAI, Un capitolo inedito nell'attività dei Nuvolone: gli affreschi e le tele della chiesa di S. Francesco di Trecate, in "L'acme", 1969). I due dipinti che presentano uno schema tipologico affine alla tela qui in esame, valgono a confermare la scelta del pittore in una direzine già settecentesca, quasi arcadica, anche se ancora in stretto contatto con la tradizione lombarda del Seicento, alla quale Giuseppe Panfilo dovette essere educato tramite il padre e il fartello. Riteniamo pertanto che il dipinto novarese, già esprimete a pieno la maturità dell'artista, si debba porre verso l'ultimo decennio del secolo. Per la bibliografia specifica si veda Novara, Archivio Storico Diocesano, Acta visitae, Tomo 380, Balbis Bertone, 1764; Novara, Archivio Capitolare del Duomo, Inventario 1845-1850; F. A. BIANCHINI, Le cose rimarchevoli della città di Novara, Novara 1828, p. 22; P. ARRIGONI, Nuvolone Giuseppe, U. THIEME, F. BECKER, Allgemeines Lexikon der Bildenden Kunstler von der Antike bis Zurgegenwart, Lipsia 1931, V. XXV, p. 541; G. BARLASSINA, A. PICCONI, Le chiese di Novara, Novara 1933, p. 29; C. BARONI, Di alcuni sviluppi della pittura cremonese del manierismo, in "Emporium", 1946, p. 240; G. A. DELL'ACQUA, La pittura a Milano dalla metà del sec. XVI al 1630, in "Storia di Milano", V. XI, Milano 1958, p. 493; Dizinario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani, Torino 1975, V. VII, voce Nuvolone Giuseppe, p. 182
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024042
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul recto, in alto, entro cartiglio - GLORIA IN EXCELSIS DEO ET IN TERRA PAX - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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