stazione X: Gesù spogliato e abbeverato di fiele

dipinto,

In primo piano, al centro, è gesù, fatto sedere sulla croce, mentre due uomini lo stanno spogliando della tunica. Alle sue spalle è un soldato. In secondo piano, altri due soldati con elmi e alabarde. A sinistra è un cesto in vinimi, in cui è un martello; accanto una ciotola con chiodi

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA legno/ pittura
    tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Cuneese
  • LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'archivio Parrocchiale è conservato un documento in cui si legge: "Ill.mo et Rev.mo Monsignore Io sottoscritto desiderando che in questa Parrocchiale venga eretta la Santa Bia Crucis, onde la sua popolazione possa godere delle tante indulgenze annesse a questa divozine, supplica V.llma di dare il suo assenso per tale erezine - Gondolo Bartolomeo Rettore/ Mondovì Carassomne li 9 febbraio 1872 " (Mondovì Carassone, Archivio Parrocchiale, Vol. III, n. 51). La datazione della Via Crucis dove, quindi, cadere post 1872; datazione confermata dai caratterti stilistici dei dipinti che rilevano uno scarso interesse per l'introspezine psicologica dei personaggi: non si svolge un dramma, le figure intorno al cristo dimodtrano una pacata rassegnazione, da cui non si staccano nemmero per umna maggiore energicità di azione i soldati moreschi. Le figure, poche per stazioni, sono delineate in modo alquanto sommario ed in primo piano, con l'emergere dallo sfondo di alcune, per lo più soldati con alabarde, tratteggiate quasi a monocromo. Il volto del Cristo è quello tipico dell'iconografia devozionale tardo-ottocentesca che trova riscontri nelle sculture coeve e nelle pitture di certi piloncini sparsi nelle campagne cuneesi. Non è dato sapere l'autore della via crucis, senz'altro pittore locale, vicino alla cultura di Francesco Toscano, pedr un parallelo che si può instaurare con i suoi dipinti per le pareti del presbiterio e dell'abside deolla stessa Parrocchiale. Il repertorio è quello delle incisini ottocentesche, allora diffuse nelle sacrestie. Come nei dipinti del Toscano, i personaggi hanno spesso solo dei contorni appena delineati ed un'anatomia piuttosto sommaria, che evidenziano scarsa scioltezza compositiva e sicurezza di impianto plastico. Questi dipinti non fanno che riconfermare un certo fdossilizzarsi dell'arte sacra, in forme avulse dal contesto figurativo contemporaneo, conservando, sostanzislmente, un linguaggio freddo ed inespressivo, così nelle opere pittoriche che in quelle scultoree
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100023977-10
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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