Annunciazione

dipinto, 1600 - 1649

Il dipinto rappresenta l'Annunciazione secondo l'iconografia tradizionale. In basso a sinistra, sull'inginocchiatoio decorato con intagli a rami e profili a girali, la Vergine, dall'aspetto maturo, con la veste rossa, il manto blu e il velo marrone, poggia la mano sinistra sul petto e col braccio destro fa un gesto dimostrativo, mentre volge gli occhi verso l'arcangelo Gabriele. Questi, in alto a destra, giunge in volo, le vesti svolazzanti trattenute da un fermaglio sul petto e i calzari ai piedi, col volto da adolescente e i riccioli biondi; reca nella sinistra il giglio e con la destra indica la colomba dello Spirito Santo. Tra nubi gialle spuntano tondi visi di cherubini. In basso a destra, sparse presso l'inginocchiatoio, rose bianche, rosa e rosse. Le figure sono caratterizzate da forme piuttosto espanse, membra ben tornite e vesti mosse con pieghe profonde e svolazzanti. Predominano i toni caldi dell'arancio, del giallo e del marrone. La cornice, in legno dorato, è intagliata a motivi di foglie lanceolate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ doratura
    tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Caccia Guglielmo Detto Moncalvo (maniera)
  • LOCALIZZAZIONE Livorno Ferraris (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, che fa da pendant a quello raffigurante San Carlo Borromeo, è menzionato nell'inventario dei beni delle Confraternite, redatto nel 1811, come: "...deux hotels lateraux en façade avec grosse ornement en sculpture doré aux tableaux annexés...vers le nord de la Vierge de l'Annunciation et de l'autre coté vers le sud de Saint Charles et Saint Michel...evalué £. 200" (Archivio Comunale, 1811). La comunanza dei dati stilistici con la tela raffigurante San Carlo Borromeo consente un discorso unico per entrambi i dipinti. Il dipinto presenta tracce di cultura moncalvesca, non autografe, presenti tra i ripetitori del Caccia, in particolare, più che nella figlia Orsola, in Giovanni Crosio (ROMANO G., in Arona sacra, L'epoca dei Borromeo, catalogo della mostra, Arona 1977). Questi, attivo alla prima metà del'600 anche nell'ambiente trinese, modella le figure con saldezza d'impianto e una gamma cromatica piuttosto squillante. Le sue figure hanno talvolta forme espanse e un po'sfatte, come l'arcangelo Michele (attribuito) di Trino (ROMANO G., in Inventario Trinese, catalogo della mostra, Trino 1980, pp. 108 e 244). Si può confrontare l'angelo dell'Annuncio ai pastori e dell'Annunciazione in San Michele di Casale con l'arcangelo Gabriele dell'Annunciazione di Livorno, dove troviamo le stesse membra tornite, le vesti svolazzanti, l'arrivo improvviso dell'angelo (MALLE' L., Le arti figurative in Piemonte, Torino 1961, vol. II, tavv. 151,154,156); l'impianto stesso delle tele riprende quello delle opere del Moncalvo (cfr. SBAS TO, NCTN 01/00023883)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100023888
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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