apparizione dell'angelo a Elia

ostensorio a raggiera,

Base mistilinea tripode con profilo mistilineo recante la raffigurazione della visione di Elia. Ai piedi delle figure del profeta a destra e dell'angelo a sinistra è scolpita una natura morta ad altorilievo con la brocca del vino e dei pani. Dall'accenno di collina su cui giace Elia sorge un tronco di ginepro che funge da fusto, alla cui sommità, a forma di nido con il pellicano che nutre i piccoli, si innesta la raggiera con teste cherubiche e tralci di vite (simboli eucaristici). Tracce di doratura sulla raggiera, sulla brocca e sui pani

  • OGGETTO ostensorio a raggiera
  • MATERIA E TECNICA argento/ fusione/ sbalzo/ cesellatura/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Ravizza Gaspare (notizie 1752-1793)
    Ravizza Ignazio (notizie 1775-1799)
  • LOCALIZZAZIONE Cerrione (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE "Il punzone con la Vergine di Loreto accompagnata dalle lettere I.R. trovasi associato alla colomba di Ravizza Gaspare in molte opere" e appartiene a Ignazio Ravizza residente a Torino, ammesso mastro nel 1775 (BARGONI A., Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino 1976, R-30, p. 213). L'impronta di punzone con lo Spirito Santo in forma di colomba appartiene a Gaspare Ravizza, residente a Torino, ammesso Mastro Orefice Argentiere nel 1752 (BARGONI A., Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino 1976, c. 119, p. 7). La marca di assaggiatore appartiene all'argentiere Carlo Micha, nominato assaggiatore per il periodo 1759 - 1778 e controassaggiatore dal 1778 al 1787, mentre la marca di controassaggiatore appartiene all'argentiere Francesco Pagliani, nominato controassaggiatore nel 1775 in sostituzione del padre Bartolomeo (BARGONI A., Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino 1976, pp. 7 e 27-28). Pertanto l'opera, appartenente a Ignazio Ravizza in collaborazione con Gaspare (forse il padre), non dovrebbe essere precedente al 1775 e, se le marche di assaggio furono poste contemporaneamente come avviene di solito, nemmeno posteriore al 1778, poichè dopo tale data Carlo Micha esercitava la funzione di controassaggiatore. Lebole ha pubblicato l'ostensorio ritenendolo opera dell'inizio del secolo XVIII, senza analizzare i punzoni (LEBOLE D., Storia della chiesa biellese. Le pievi di Vittimulo e Puliaco, Biella 1979, pp. 518, 521 e 524); lo stesso avviene per un ostensorio della parrocchiale di Cavaglià, che pare appartenere agli stessi maestri (LEBOLE D., Storia della chiesa biellese. Le pievi di Vittimulo e Puliaco, Biella 1979, p. 97). La provenienza dll'opera da un laboratorio torinese è probabilmente connessa con il patronato della famiglia Avogadro. Schedatura precedente: Novelli S., 10/6/1971
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100022062
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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