fonte battesimale, elemento d'insieme - bottega biellese (prima metà sec. XVII)

fonte battesimale,

La parte del fonte in pietra grigia, verniciata in bronzina d'argento, è formata da una colonna lavorata nel piede a baccellature, poggiante su un basamento a parallelepipedo con supporto circolare e sorreggente una vasca che riprende i motivi del piede

  • OGGETTO fonte battesimale
  • MATERIA E TECNICA pietra/ scultura/ argentatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Biellese
  • LOCALIZZAZIONE Cerrione (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le prime notizie reperibili sul fonte si trovano nelle più antiche visite pastorali conservate, risalenti al secolo XVI. Quella del 1570 ricorda "...et fontem baptismalem sine aqua et copertorio...", collocabile nella prima cappella a destra entrando. Nel 1574 "Baptisterium lapideum post campanille sine ciborio, collocandum prope murum et iuxta murum et iuxta aliud baptisterium", sembra registrare la presenza di due fonti e non è ben chiara la posizione del primo, che si invita a spostare, poichè l'indicazione "post campanille" farebbe pensare a un'ubicazione prossima all'attuale. Nella visita pastorale del 1602 "baptisterium quod est septum cancellis" sembra essere posto nuovamente nella prima cappella a destra entrando, mentre in quella del 1606 si fa notare "Baptisterium tolerabile sed sumitas ciborij est nuda" e poichè la prima cappella a sinistra entrando, dedicata a San Sebastiano, è in disuso "possit in hac Capella Baptisterium construendo fenestram decentis magnitudinis ubi nunc est parvulus oculus". La visita pastorale del 1619, a proposito della cappella della SS. Trinità (seconda a sinistra entrando), ricorda: "et nella jstessa Capella vi si ritrova il battisterio di essa chiesa con il suo stechato et dentro vi si trova una pietra meschia di marmore di collore vario con la sua collona di marmore...et sopra detta pietra vi si trova una cocola di legno di noce"; da ciò pare possa dedursi che tra il 1606 e il 1619, in occasione della nuova sistemazione del fonte, si provvide a dotarlo di una cassa. Nella visita pastorale del 1667 il "Baptisterium" è descritto ancora insieme all'altare di San Francesco e cioè nella prima cappella a destra entrando. Il suo trasporto nella sistemazione attuale avviene tra il 1670 e il 1686, poichè nella visita pastorale del 1670 si legge: "L'Altare dell'Annuntiata (tale era la nuova denominazione della cappella di San Sebastiano, già registrata nella visita pastorale del 1667) atteso il suo mal stato ordiniamo al S.r Prevosto di farlo demolire; et al suo si transferisca il Battisterio con farvi dipingere S. Gio. Batta ad uno dei lati"; in quella del 1686 la cappella dell'Annunziata non è più nominata (per i dati relativi alle visite pastorali vedere LEBOLE D., Storia della chiesa biellese. Le pievi di Vittimulo e Puliaco, Biella 1979, pp. 507-517). Attesa l'irreperibilità di documenti più tardi, sembra possibile individuare il fonte battesimale in quello che compare nella visita pastorale del 1574, meglio descritto poi in quella del 1619. Gli elementi decorativi sembrano appartenere al repertorio seicentesco e fanno pertanto presumere, nei primi anni del'600, il reimpiego di un'acquasantiera già presente nella chiesa, in occasione di un cambiamento di collocazione del fonte. Schedatura precedente: Novelli S., 10/6/1971
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100022037
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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