Madonna con Bambino tra San Giuseppe e Sant'Antonio da Padova e l'arcangelo Michele con le anime purganti

dipinto,

Nella parte superiore della tela è dipinta la Vergine, seduta tra nubi, con il viso dolce, capo coperto da velo, da cui promanano raggi di luce; indossa un ampia veste, panneggiata, parzialmente coperta da un mantello, Sulle ginocchia tiene Gesù bambino, seduto, benedicente, con il corpo grassoccio; il viso iincorniciato da biondi capelli ondulati. Ai lati, fuoriescono dalle nubi due coppie di teste cherubiche. In basso, a sinistra, inginocchiato e di profilo, è rappresentato s. Antonio da Padova. Capo tonsurato, rivolto verso l'alto; indossa il saio marrone dell'ordine, ha le braccia incrociate sul petto e tiene in mano un ramo di giglio. A destra, inginocchiato, di tre quarti, con le mani giunte, è dipinto s. Giuseppe. Il capo, canuto e barbato, è rivolto verso l'alto; tra le braccia tiene la verga fiorita. Al centro, stante, l'arcangelo Michele con in mano la bilancia, osserva le anime purganti, sottostanti, rappresentate come uomini e donne nudi, in mezzo alle fiamme, con lo sguardo rivolto verso l'alto. Predominano i toni caldi del marrone, rosso e giallo. La tela nasconde il vuoto di una nicchia e copre parte dello spazio ad essa circostante

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Saluggia (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sull'esemplare in esame non sono stati rinvenuti né riferimenti archivistici né bibliografici. Il dipinto si avvicina alla cultura di Pier Francesco Guala, con accentuate inflessioni lombarde, forme espanse, visi dolci; si trovano risconti nella tela della Madonna con s. Chiara e s. Francesco d'Assisi in s. Chiara a Torino, eseguita dal Guala verso il 1740 (cfr. A Griseri, Pittura, in V. Viale (a cura di), Mostra del barocco piemontese, catalogo della mostra, Torino, 1963, vol. I, p. 127, tav. 241), dove la Madonna ha il viso, mani, panno sul capo e mantello avvolgente simili a quelli della Madonna di Saluggia e il s. Francesco assomiglia, per il profilo, al S. Antonio da Padova. Ancora del Guala si può confrontare il Transito di S. Giuseppe, a Torino (cfr. A. Griseri, op. cit., vol. I, p. 125, tav. 242), dove il viso della Madonna e quello di s. Giuseppe, largo, con zigomi sporgenti e occhi profondi, rassomigliano a quelli del quadro in esame. Si deve tenere conto, inoltre, che il Guala lavorò dal 1741 al 1744 a Vercelli, nel 1753 per Casale Monferrato (e Saluggia era allora compresa in quella diocesi, cfr. R. Oresenigo, Vercelli Sacra, Como, 1909, p. 239), e lasciò una pala a Trino nel 1734 (A. Griseri, op. cit., vol. I, p. 94) perciò la possibilità di un contatto di qualche suo allievo con Saluggia non si può escludere completamente
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100020836
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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