San Michele Arcangelo

statua, 1500 - 1549

La statua, scolpita in un unico pezzo di legno, raffigura San Michele in atto di calpestare il demonio che, in forma umana, si aggrappa alla sua gamba. Il San Michele veste un'armatura trattata minuziosamente e ha il braccio destro sollevato. Il corpetto dell'armatura è azzurro, tracce della policromia originaria e di doratura nelle ali, nei capelli e nelle decorazioni dell'armatura sono ancora visibili. La statua è scolpita a tutto tondo, anche se posteriormente la trattazione si fa assai sommaria

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ pittura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombardo-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Ponzone (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'Arcangelo, mancante della mano destra e dell'avambraccio sinistro, doveva impugnare la spada con la prima e reggere la bilancia con l'altra. Uno stretto legame col classicismo lombardo della prima metà del secolo è riscontrabile non solo nelle attente proporzioni con cui è trattato il corpo di San Michele e nel suo composto atteggiarsi, ma anche nel demonio, che, lungi dall'essere raffigurato in fattezze mostruose, si stende fra le gambe dell'Arcangelo con forme che sembrano derivate dallo studio di qualche bassorilievo antico. Questo classicismo, unito al preziosismo tecnico con cui sono trattate le scaglie dell'armatura o il volto, le cui labbra socchiuse lasciano intravvedere minutamente le fattezze interne della bocca, accostano l'ignoto scultore all'ambiente di Agostino Busti detto il Bambaia, dal quale sembra anche derivare il modo particolare di scolpire la chioma (NICODEMI G., Agostino Busti detto il Bambaia, Milano 1945, figg. 13, 29 e 30). Questo accostamento fa propendere per una datazione piuttosto avanzata all'interno della prima metà del secolo XVI. La statua fu recuperata nel 1953 su una mensola della canonica della parrocchiale di Ponzone, ma la precisa collocazione originaria non è documentata: l'importanza della commissione, per il buon livello artistico che esprime, e il fatto che raffiguri il santo titolare della parrocchiale ne provano però la provenienza da questo edificio, dove doveva ornare un altare, forse quello maggiore, in compagnia del mezzo busto del Padre Eterno. La statua non esclude l'importazione da qualche importante centro lombardo, ma è possibile anche cercarne l'autore in ambito monferrino; di quanto favore culturale incontrasse nel Monferrato il classicismo lombardo, e quello del Bambaia in particolare, testimonia infatti la commissione a quell'artista dell'altare di Sant'Evasio nella Cattedrale di Casale, da lui mai terminato, ma compiuto dal locale Ambrogio Volpi con statue sempre improntate a tale classicismo (GABRIELLI n., L'arte a Casale Monferrato, Torino 1935, pp. 114-118, figg. 167-170). La statua venne ritirata nel 1953 dalla Sovrintendenza alle Gallerie del Piemonte e restaurata intorno al 1961; venne poi trasferita nell'Oratorio nel 1961, con la creazione del Museo Sacro. (Gruppo del Maragliano, Chiesa Parrocchiale di Ponzone, cartella di fogli sparsi, fol. 7 e 42, Archivio Parrocchiale)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100020388
  • NUMERO D'INVENTARIO 23
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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