Dio Padre benedicente

scultura, 1500 - 1510

Il Padre Eterno, gli occhi socchiusi e rivolti verso il basso, con la barba folta e i capelli fluenti sulle spalle, ha il braccio destro sollevato e la mano sinistra poggiata sul globo. Le tracce di policromia rivelano doratura delle chiome e il manto verde esternamente e rosso all'interno. Raffigurato a mezzo busto, non è scolpito posteriormente

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ pittura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombardo-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Ponzone (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il busto rivela qualche derivazione dall'arte lombarda dei Mantegazza, ma, privo dei tratti nervosi e scavati tipici della loro produzione, è opera più tarda, dell'inizio del secolo XVI o forse, data la lunga persistenza di questa iconografia, dei primi decenni del secolo. Gli occhi socchiusi, i capelli e la barba fluenti esprimono una ricerca di dolcezza che ritroviamo, in epoca di poco anteriore, in alcune opere di stretti collaboratori dell'Amadeo, quali ad esempio i due angeli conservati al Castello Sforzesco di Milano e il busto dell'Eterno che orna il timpano del lavabo nel transetto della Certosa di Pavia (PRECERRUTI GARBERI M., Il Castello Sforzesco. Le raccolte artistiche: pittura e scultura, Milano 1974, figg. 57-58; AA. VV., La Certosa di Pavia, Milano 1968, p. 59, fig. 267). A una datazione piuttosto tarda, nonostante i compiaciuti arcaismi, concorre anche il panneggio fluente, che sembrerebbe opera di un artista esperto in bassorilievi, forse di area monferrina. La mano destra mancante era evidentemente in atto di benedire. Un foro e due perni spezzati nella base, come i gesti e il taglio netto nella parte posteriore, indicano che il busto ornava il timpano di una porta o di un altare situato, data l'importanza della commissione, nella parrocchiale, nei cui depositi fu recuperata nel 1953. Non è escluso che ornasse lo stesso altare della statua raffigurante San Michele, dato che alcune affinità stilistiche possono colmare l'apparente divario di alcuni anni nella datazione dei due pezzi. La scultura venne trasferita nell'Oratorio nel 1961, con la creazione del Museo Sacro. (Gruppo del Maragliano, Chiesa Parrocchiale di Ponzone, cartella di fogli sparsi, fol. 27, Archivio Parrocchiale)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100020363
  • NUMERO D'INVENTARIO 7
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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