David ammonito da Nathan

dipinto, post 1650 - ante 1699

In primo piano, al centro della tela, è rappresentato, stante, con il corpo frontale e il volto di profilo, Nathan, mentre si rivolge a David. Il primo indossa un manto rosso sopra una vestre verde cinta da fascia annodata con fiocco di colore rosso come il copricapo; volto barbato. Il secondo, inginocchiato in preghiera, indossa calzari ed una veste verde al di sopra della quale porta il manto di ermellino. Sul capo, con lunghi capelli e barbato, porta la corona aperta. Ai suoi piedi un'arpa. Di fianco a Nathan, a sinistra, un arcangelo in volo, con ampia tunica azzurra profilata di grigio, brandisce la spada. Sulla destra, di fianco a David, una stalla con tetto a spioventi di paglia; dalla mangiatoia si affaccia il muso di un bove. Sulla sinistra, sullo sfondo una veduta della città di Gerusalemme con grande edificio cupolato centrale e ampio brano di cielo solcato da nubi. La tela è posta entro cornice in legno dorato di luce e profilo rettangolare. Battuta liscia; fascia interna liscia fascia esterna ornata da motivo a giorno intagliato a girali di acanto affrontate e corolle floreali angolari

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Bianzè (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel testamento del Preposito Giovanni Battista Ovis, conservato nell'archivio parrocchiale, redatto nel 1702, il dipinto in esame, unitamente a quello con David e Saul, senza indicazione dell'autore, ma stilisticamente vicini, vennero lasciati come donazione alla chiesa parrocchiale di S. Eusebio. In base a tale informazione è possibile ipotizzare che il dipinto sia stato eseguito nella seconda metà del Seicento. La tela viene ricordata tra gli arredi della parrochciale in un inventario del 1757. Per quanto riguarda la ricca cornice si può ipotizzare che, dal momento che fu lo stesso preposito Ovis nell'ultimo decennio del Seicento a commissionare gli arredi della chiesa agli intagliatori Tempia, anch'essa sia stata realizzata da tali artigiani, dato che trova conferma ad un'analisi stilistica. Nella monografia di P. Uscello, La Confraternita della Santissima Trinità di Bianzè, Santhià, 2003, pp. 66-68, si ricorda che la tela in esame, unitamente al suo pendent ed altri due dipinti, vennero rubati nel 1990, come risulta da denuncia del parroco Joannes Maria Fagnola
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100018454
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1650 - ante 1699

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE