ultima cena
Al centro della tela, dietro a un tavolo rappresentato scorciato, coperto da tovaglia con un piatto ovale centrale sul quale sono poste delle vivande, un calice, delle posate, un pezzo di pane, è dipinto Cristo, benedicente. Con la mano sinistra si trattiene la veste. Di fianco a lui, a destra, s. Giovanni Evangelista poggia il capo sulla sua spalla. Intorno al tavolo sono seduti variamente gli appostoli. Tra essi, quello a destra, in primo piano, barbato, con il capo calvo, è posto in una posizione più avanzata. Porta, analogamente agli altri, una tunica, un manto panneggiato e sandali. Ai suoi piedi è accucciato un cane pezzato che osserva la scena. La tela è posta entro cornice di profilo e luce centinate in legno intagliato e dorato. Battuta liscia, fascia centrale modinata. In corrispondenza del punto mediano, lateralmente, sono intagliate ad altorilievo due ghirlande di fiori che si ripetono alla sommità della cornice, ai lati di una corona di alloro
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Della Valsesia
- LOCALIZZAZIONE Guardabosone (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella schedatura del 1971 (Mila Levi) il dipinto veniva attribuito a Eugenio Porro e datato al 1852, ma si tratta di un equivoco, dal momento che ad Eugenio Ponzio (e non Porro) si devono esclusivamente due affreschi della volta, come ricorda un'iscrizione. Purtroppo, sia i colori della tela, molto scuriti, che la sua posizione ne rendono difficile la lettura. Sembrerebbe possibile ricondurre l'opera ad un autore di cultura locale, influenzato dagli echi della presenza della famiglia valsesiana dei Peracino, anche se in una versione più popolare e proporre una datazione negli ultimi decenni del Settecento, forse anche l'inizio dell'Ottocento. E' da tenere presente l'ipotesi che sotto al dipinto vi sia un terzo affresco, della stessa mano che aveva decorato il coro, raffigurante la glorificazione di s. Agata a completamento del ciclo comprendente un episodio della vita della santa e il suo martirio nella chiesa a lei dedicata (comunicazione orale di G. Rigazzo, attuale parroco di Guardabosone, aprile 1979). L'ipotesi è sostenibile sulla base della presenza di una cornice dipinta che non corrisponde all'attuale posizione del dipinto. In particolare, in basso, la cornice del dipinto copre malamente la voluta dell'affresco sottostante su cui vi è dipinta una scritta, datata al 1739 "quoniam est dominum". Il dipinto rappresentate l'Ultima Cena apparteneva alla Confraternita del SS. Sacramento, fondata nel 1626, che amministrava il coro ed era promotrice delle annuali processioni del Corpus Domini e di altre celebrazioni eucaristiche (comunicazione orale di G. Rigazzo, attuale parroco di Guardabosone, aprile 1979). Si può allora pensare che i confratelli del SS. Sacramento avessero deciso di coprire l'affresco, nella parte da loro amministrata, con un quadro di soggetto eucaristico
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100018001
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0