San Defendente

statua,

L'elmo e l'estremo del mantello sono dorati, mentre la lorica, che spicca sullo sfondo bruno-rossastro, è in parte argentata e in parte dorata. Le parti restanti presentano una pesante ridipintura, vivacemente policroma e non originale

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ pittura/ doratura/ argentatura
  • LOCALIZZAZIONE Coggiola (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il nome di San Defendente compare per la prima volta in un libro dei conti del 1722, ma senza un preciso riferimento alla statua in questione. Nel corso del secolo XVIII la chiesa viene dedicata anche a San Defendente ed è del 1771 "la richiesta al vescovo per rompere le muraglie del coro", forse allo scopo di ricavare la nicchia ove trovasi attualmente l'opera (LEBOLE D., La chiesa biellese nella storia e nell'arte, Biella 1962, vol. II, p. 344). Alcune cadute di colore, evidenziando una fine conduzione del modellato anatomico, rivelano la buona qualità dell'opera. La devozione al santo, protettore dei contadini, si diffonde nel XVII - XVIII secolo ed è pratica di origine controriformista. Schedatura precedente: Leva M., 20/10/1972
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100017992
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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