San Giovenale ordinato vescovo da Papa Damaso

dipinto post 1646 - ante 1646

Il dipinto raffigura l'ordinazione a vescovo di Giovenale ed il suo invio a Narni. SI caratterizza per le macchie rosso vivo delle cappele delle vesti del pontefice e dei cardinali che lo attorniano, in contrasto con il candore delle cotte. Nero è l'abito di Giovenale, ocra con merletti bianchi, quello della dama dietro a lui. A destra, sullo sfondo di un'arcata illuminata, è un gruppo di armati

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 240
    Larghezza: 150
  • ATTRIBUZIONI Claret Giovanni (1599 Ca./ 1679)
  • LOCALIZZAZIONE FOSSANO (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta di cinque tele superstiti di una serie di tredici sulla vita ed i miracoli di San Giovenale, esistenti nel coro dell'antica cattedrale, ricostruita nelle forme attuali tra il 1778 ed il 1791. La provenienza è dimostrata da un'incisione attribuita a Giovenale Boetto (il rame è tuttora conservato nella canonica della Cattedrale) dove sono riportati i miracoli di San Giovenale "...conforme sono depinti nel choro della Catedrale...". Il coro della vecchia chiesa fu ampliato nel 1628 dal vescovo Federico Sandri Trotti (G. Casalis, Dizionario degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, Torino 1835-1836, ad vocem "Fossano") e decorato nel 1646: "...abbellimento del Choro il quale con stuchi e pitture fatte nel volto d'esso et sopra quadri di tela per mano di Monsù Claret Pittore Fiamingo, residente in Savigliano con l'assistenza del Capitano Giovenale Boeto riuscirono belissime..." (M. A. Caramelli, Historia della Chiesa di San Giovenale di Fossano, manoscritto presso l'archivio Capitolare, vol. 44, 1714, p. 138). Tutti gli storici posteriori si rifanno a questa fonte, come il Muratori (G. Muratori, Memorie storiche della città di Fossano, Torino 1787, p. 97). che, fraintendendo, scrive che "il Boetto serviva il Claret suo maestro...". e'invece assai probabile che sia stato il Boetto a fornire i disegni per i dipinti (è noto, per esempio, che li fornì per le decorazioni dei Fea in Palazzo Reale a Torino) di cui potrebbe trovarsi traccia nell'incisione ricordata prima, le cui raffigurazioni hanno respiro più ampio di quelle delle tele (anche se queste, evidentemente, soggiacevano a vincoli di formato imposti dall'architettura del coro). Inoltre, la qualità insolitamente alta di questi dipinti, fa pensare a uno stretto controllo esercitato sul lavoro del pittore. Una viva descrizione del coro rinnovato è fatta dal Negro (G. B. Negro, Vita di San Giovenale con l'origine e fondazione di Fossano, Torino 1650, p. 91) che, dopo essersi soffermato sugli satucchi, così parla delle tele, pur senza ricordarne l'autore: "...e quadroni alti, e magnifici, ne'quali si sono depinti i principali miracoli del santo parte seguiti in Narni, e parte in Fossano, come erano già nell'antichissima cappella avanti la riforma di essa, con tal eccellenza di pennello, e ampiezza della collatione, che ritengono sospesi quotidianamente gli occhi di chi riguarda...". Si veda inoltre la seguente bibliografia: G. Barbero - G. Cotini - C. Morra - G. Ravera, Iconografia di San Giovenale, catalogo della mostra, Fossano, 1977
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100013203A-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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