Intervento della Sacra Famiglia per protezione

ex voto,

La tela raffigura in primo piano, sulla destra, una famiglia composta da padre, madre e quattro bambini tutti inginocchiati in preghiera; intorno a loro è disposta una numerosa mandria di bovini e, al centro della scena, si vede un servo intento a scremare il latte. Sullo sfondo si scorge un paesaggio montuoso. In alto sono raffigurati, sulle nuvole, La Madonna con Gesù Bambino e San Giuseppe ed un angelo

  • OGGETTO ex voto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Maestro Degli Ex Voto Di Entracque (notizie 1722-1750 Ca)
  • LOCALIZZAZIONE Entracque (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto va ricondotto al "Maestro degli ex voto di Entracque", attivo dal 1722 (data posta sul più antico dei dipinti votivi di sua produzione) al 1745-1750 ca. Confermano questa attribuzione l'attenzione nella descrizione del paesaggio e degli animali, l'utilizzo dei colori (grigio chiaro per le mucche di razza piemontese e marrone per quelle brune alpine), la precisione nel delineare le figure oranti o il servo intento a scremare il latte. Questa tela, come quella del 1745 conservata in sacrestia, ha grandissima importanza a livello di documento storico, poichè permette di individuare alcuni elementi tipici della vita entracquese nel XVIII secolo. Entracque era allora il centro di tutta la transumanza in Piemonte e vi erano allevati oltre 5.000 capi bovini, oltre 29.000 ovini e ben 50 lanifici quasi tutti di proprietà degli allevatori (Bibioteca Reale di Torino: Conte di Brandizzo, Relazione che il Conte di Brandizzo fa dei beni e territori delle città e comunità della Provincia di Cuneo da lui retta in qualità di Intendente Regio dall'anno 1752 all'anno 1756, foglio 257). Una famiglia di ricchi pastori come quella rappresentata faceva governare il bestiame dai servi (A. De Angelis, I più antichi quadri votivi di Entracque. Appunti per una ricerca, in R. Comba - M. Cordero (a cura di), Entracque, una comunità alpina tra Medioevo ed Età moderna, Cuneo 1997, pp. 177-178).Questo pittore pare il medesimo che ha realizzato i due grandi quadri che un tempo si trovavano nella parrocchiale ed ora sono nella cappella di San Rocco, rappresentanti l'uno il "Miracolo di Torino" e l'altro "l'Ultima cena". Mentre sul secondo è difficile formulare un giudizio stilistico e confronti a causa di una pesante ridipintura, la lettura del primo risulta più agevole; tornano, nelle opere di questo autore, una forte attenzione alle descrizioni dei personaggi, gli incarnati sanguigni, la cura nella resa dei particolari e dei panneggi. Per quanto il gusto popolare emerga in tutti i suoi dipinti, nelle tele ora a San Rocco è evidente un maggior impegno, data l'importanza dell'opera eseguita per il presbiterio della chiesa la parrocchiale. L'analisi dei documenti non ha però portato all'identificazione di questo autore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100011439
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI Davanti, in basso, a destra - V.F.G.A. 1744 - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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