tabernacolo, opera isolata - bottega piemontese (primo quarto sec. XVIII)

tabernacolo post 1719 - ante 1719

Struttura architettonica a tempietto, a sezione poligonale, in porfido e bronzo dorati con intarsi, profilati di bronzo, in particolare di lapislazzuli azzurri, ma anche di altre pietre dure, verdi, bianche, punteggiate di rosso, marrone. Poggia su un doppio zocolo di porfido, con modanature di bronzo dorato, sul quale si elevano quattro colonnine con fusto liscio e capitello corinzio, in porfido; tra l'una e l'altra, su ogni lato, entro nicchie in lapislazzuolo sono collocate statuette di santi in bronzo dorato a tutto tondo. Sulla fronte coronamento a timpano spezzato con cartella centrale mistilinea colorata, sormontata da valva di conchiglia. Nel tamburo che regge la cupola, due nicchie in lapislazzulo con due busti in bronzo dorato modellati a tutto tondo. Sulla cornice del tamburo una corca latina, mobile, in porfido su cui è applicato un Cristo in bronzo. Sulla portella, centinata, formata da un'unica lastra di agata, un cuore fiammeggiante da cui si dipartono raggi, incorniciato da una corona di spine. Al di sopra della portella una targa con monogramma di Cristo coronato da cui si dipartono, simmetricamente, due festoni di foglie di alloro che accompagnano la curva della parte superiore della portella

  • OGGETTO tabernacolo
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione/ doratura/ cesellatura
    lapislazzulo
    PIETRA DURA
    porfido/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Antonio Bosio riporta il tabernacolo dell'altare di S. Francesco Saverio al 1719 (cfr. A. Bosio, Memorie della Chiesa e dei Padri Gesuiti in Torino estratte per mio uso dai registri manoscritti già appartenenti alli stessi ed ora negli archivi di Casa Asinari di S. Marzano forse ivi portati nella soppressione dal P. Carlo Asinari di Cartosio, 1865, ms. presso la Biblioteca Civica di Torino, fol. 55); ne riferisce Luciano Tamburini (cfr. L. Tamburini, Le chiese di Torino dal rinascimento al barocco, Torino s.d. (1968), p. 55). Una descrizione ammirata ne dà l'arcivescovo Gastaldi (L. Gastaldi, Memorie Storiche del Martirio e del Culto dei SS. Martiri Solutore, Avventore ed Ottavio i protettori più antichi della Città di Torino, Torino, 1880, p. 98). Notevolissimo, oltre che per i materiali preziosi, per la delicata sinfonia dei colori, in particolare l'azzurro dei lapislazzuli e l'oro del bronzo sul rosso del porfido. Un esemplare di raro pregio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100007954
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1719 - ante 1719

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE