San Francesco Saverio in gloria tra Santa Brigida, San Carlo Borromeo, San Luigi Gonzaga e Sant'Ottavio

dipinto,

San Francesco Saverio è dipinto al centro, stante; il capo è barbato è indossa, sopra la veste sacerdotale, una cotta bianca ed una stola gialla; in mano tiene un ramo di giglio fiorito. Ai lati, di lieve tre quarti, parimenti stanti e con il viso rivolto verso l'alto, sono rappresentate due coppie di santi. A sinistra: s. Brigida con veste gialla e velo, che funge da mantello, di colore verde oliva, e s. Carlo Borromeo, in abiti cardinalizi. A destra, s. Luigi Gonzaga, con volto giovanile e imberbe, che indossa una cotta bianca sulla veste sacerdotale, in mano tiene un ramo di giglio, e s. Ottavio, con capo barbato e ricciuto, in abbigliamento da guerriero all'antica, con lorica verde e ampio mantello panneggiato giallo; una mano tiene la palma del martirio e l'altra è portata al petto. Al di sopra dei santi, una corona di angeli festanti, alcuni dei quali reggono corone di rose e palme, altri hanno le mani giunte. Al centro, sopra di essi un angioletto regge il trigramma di Cristo, circonfuso da luce. In basso, altre cinque figure angeliche mostrano attributi dei santi raffigurati: un libro, una corona, un pastorale, un vessillo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Vannier Luigi (notizie Sec. Xvii)
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Luigi Mallé, sulla scorta del giudizio del Vollmer (cfr. H. Vollmer, voce Zuccari, Federico in U. Thieme, F. Becker (a cura di), Künstler Lexicon, Leipzig, 1947, vol. XXXVI) attribuì a Federico Zuccari la pala in esame (cfr. L. Mallé, Le arti figurative in Piemonte, Torino, 1961, p. 248), attribuzione insostenibile per la modesta qualità del dipinto. Già a scuola dello Zuccari lo riconduceva Francesco Bartoli (cfr. F. Bartoli, Notizia delle pitture, sculture ed architetture delle più rinomate città d'Italia, Venezia, 1776, vol. I, p. 44). Alessandro Baudi di Vesme (cfr. A. Baudi di Vesme, Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino, 1968, vol. III, pp. 1121-1122) non annovera il dipinto in esame tra le opere attribuite al pittore presenti in Piemonte. Ad allievi dello Zuccari lo attribuì Monsignor Gastaldi (cfr. L. Gastaldi, Memorie Storiche del Martirio e del Culto dei SS. Martiri Solutore, Avventore ed Ottavio i protettori più antichi della Città di Torino, Torino, 1880, p. 98). Invece, Luciano Tamburini (cfr. L. Tamburini, Le chiese di Torino dal rinascimento al barocco, Torino s.d. (1968), p. 51) ne da un giudizio incerto; Vittoria Moccagatta (cfr. V. Moccagatta, La chiesa dei Santi Martiri di Torino. Architettura, decorazione, arredo, in "Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, n.s., anno XXV-XXVI, 1971-1972, p. 102) rifiuta decisamnete l'attribuzione allo Zuccari, per riportarla, piuttosto che alla scuola o ad allievi ad "uno die tanti pittori, anche modesti, che lo Zuccari aveva fatto affluire nella capitale sabauda per assecondare il desiderio del Duca che fosse eseguita nel più breve tempo possibile la decorazione della Galleria". Le figure di questa pala mancano proprio della maestà e dell'intimo vigore del S. Paolo dello Zuccari della cappella accanto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100007951
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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