Immacolata Concezione

statua,

La Vergine è rappresentata stante, frontalmente, con il viso rivolto verso l'alto, lievemente a sinistra. Poggia su un piedistallo a sezione mistilinea con gradino e iscrizione su una riga. Indossa una tunica fittamente panneggiata e, al di sopra, un mantello che le copre il capo, le spalle e le cinge i fianchi, sino ai piedi. Questi ultimi, nudi, schiacciano il sermpente, in forma di drago. Le braccia sono lievemente sollevate e le mani sono aperte, mostrando i palmi. Il marmo bianco della statua risalta a vivo contrasto con la nicchia, in marmo nero, nella quale è collocata. La cornice che delimita la nicchia è impreziosita da specchiature in marmi colorati

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura/ levigatura/ lucidatura
  • ATTRIBUZIONI Carlone Tommaso (/ 1667)
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE "Madama Reale Cristina di Francia nel 1663 ha fatto fare l'Altar della Madonna con la statua di marmo,...donandolo alla Compagnia dell'Umiltà" (A. Bosio, Memorie della Chiesa e dei Padri Gesuiti in Torino estratte per mio uso dai registri manoscritti già appartenenti alli stessi ed ora negli archivi di Casa Asinari di S. Marzano forse ivi portati nella soppressione dal P. Carlo Asinari di Cartosio, 1865, ms. presso la Biblioteca Civica di Torino, foll. 139-140). Nella chiesa dei SS. Martiri, Madama Reale Cristina di Francia aveva già fatto costruire il nuovo altare maggiore, in sostituzione del primitivo in legno, affidandolo all'esecuzione di Tommaso Carlone (cfr. A. Baudi di Vesme, Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino, 1963, vol. I, p. 273). Questo dato sicuro e l'affinità stilistica con l'altra statua della Vergine eseguita dal Carlone, sempre su incarico della prima Madama Reale, la "Madonna Santissima del buon aiuto" della chiesa torinese di S. Francesco da Paola, ha indotto Vittoria Moccagatta ad attribuire senza dubbio alcuno la statua in esame allo scultore intelvese, chiamato da Genova, dove lavorava, alla corte di Torino dal duca Carlo Emanuele II (cfr. V. Moccagatta, La chiesa dei Santi Martiri di Torino. Architettura, decorazione, arredo, in "Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, n.s., anno XXV-XXVI, 1971-1972, p. 104 e nota 106). L'attribuzione al Carlone era già stata avanzata da Monsignor Gastaldi (cfr. L. Gastaldi, Memorie Storiche del Martirio e del Culto dei SS. Martiri Solutore, Avventore ed Ottavio i protettori più antichi della Città di Torino, Torino, 1880, p. 99), ma in forma ancora generica e dubitativa. Pur eseguita nella seconda metà del secolo XVII non è affatto improntata alla caratteristica, mossa esuberanza della scultura barocca, ma piuttosto rivela una forma ferma e chiusa, foggiata con raffinatissimo mestiere
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100007891
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1976
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI basamento/ al centro - ET MACULA NON EST IN TE - lettere capitali - a solchi - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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