cofanetto (bene complesso/ insieme)

sec. XIX

Cofanetto in ebano e argento contenente piccoli fogli manoscritti, reliquie, conchiglie, pallini di piombo, una foto all’albumina, chiavi

  • OGGETTO cofanetto
  • MATERIA E TECNICA ARGENTO
    legno/ ebano
    fusione
    tecniche varie
  • MISURE Misura del bene culturale 2000240872: 14.6 x 11.2 x7 cm
  • CLASSIFICAZIONE RITUALITÀ/ OGGETTI MAGICO-RITUALI-CERIMONIALI
  • LOCALIZZAZIONE Museo Nazionale del Compendio Garibaldino di Caprera
  • INDIRIZZO Strada Comunale La Maddalena-Caprera, Km 2.7, La Maddalena (OT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il cimelio è costituito da un cofanetto in ebano e argento contenente - tra le altre cose - un ritratto fotografico di Enrico Albanese (v. scheda n. 2000240873), una piccola scatola di cartone con all’interno delle conchiglie, coralli, piccole pietre e pallini di piombo. All’interno del cofanetto sono conservati anche due bigliettini di carta con delle indicazioni vergate a mano che forniscono la chiave interpretativa del contenuto: “Coralli e conchiglie raccolte dal Generale Garibaldi sulla spiaggia di Caprera, durante un colloquio con il proprio medico Enrico Albanese”. L’altro cartiglio riporta la seguente indicazione: “Peli di Garibaldi tagliati al Varignano da Enrico Albanese / 20. 7bre. 1862.”. Questo secondo frammento di carta, ripiegato su sé stesso, contiene effettivamente dei peli di colore rossiccio analoghi ai capelli conservati nella casa-museo di Garibaldi, tagliati a quest’ultimo sul letto di morte dal figlio Menotti. Il cofanetto sarebbe stato regalato alla bisnonna materna della donatrice – Carla Panicali di Montalto - personalmente dal dottor Albanese, e successivamente sarebbe rimasto di proprietà della famiglia fino al 2011. Enrico Albanese, medico di fiducia e amico di Giuseppe Garibaldi, nel 1862 effettivamente curò l'Eroe all’interno della fortezza del Varignano (La Spezia) per la ferita causata dai noti fatti di Aspromonte. Sebbene sia verosimile che Albanese fosse in possesso di reliquie di Garibaldi, i dubbi sull’autenticità permangono a causa della grande diffusione di cimeli di questo tipo legata a ragioni di carattere antropologico e politico. Se l’usanza di donare parti di sé, come ciocche di capelli, abiti e oggetti personali, era piuttosto diffusa nell’Ottocento, con Garibaldi essa divenne una vera e propria strategia di comunicazione e diffusione della propria immagine, fino a dare vita ad una sorta di culto laico (Mengozzi). Dopo la sua morte, le reliquie si moltiplicarono esponenzialmente ed invasero il mercato antiquario. Il cofanetto donato alla casa museo di Caprera costituisce un’originale testimonianza materiale di questa venerazione di carattere feticistico di cui fu fatto oggetto l’Eroe
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
  • FUNZIONE E MODALITÀ D'USO commemorativa
  • LUOGO DI REALIZZAZIONE , ITALIA
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000240872
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro​
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro​
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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