#A sciuta# e processione di San Paolo
La #vara# con le reliquie di San Paolo sta uscendo dalla chiesa. Numerosi portatori, vestiti con canottiera bianca e fazzoletto rosso intorno al collo, reggono la barella e invocano il santo ad alta voce, sollevando le braccia. Altri devoti, vestiti con magliette e fazzoletti rossi, aspettano l'uscita del simulacro fuori dal sagrato, sul piazzale antistante la chiesa; anch'essi accompagnano l'uscita della #vara# invocando e alzando le braccia. Altre persone, vestite con la maglietta rossa con la scritta #A' sciuta#, sono sulle scale della chiesa. La piazza è gremita di persone ed è decorata con striscioni e stendardi rossi e verdi. Appena la prima #vara# arriva sul sagrato, esplodono i fuochi d'artificio, suonano a festa le campane e scendono due ghirlande al lati della chiesa, una di colore rosso, l'altra verde. Le mani si levano in alto, le invocazioni diventano più forti e corali: #Paolu di la vita patronu#, "Viva San Paolo apostolo delle genti", #Viva San Paulu e cchissiemu tutti muti viva lu gran patronu#. Non appena la prima #vara# scende le scale e raggiunge la piazza, l'altra #vara#, recante il simulacro di San Paolo, si prepara ad uscire dalla chiesa. La statua, in legno, rappresenta il santo con tunica oro e rosso, libro nella mano sinistra e spada con la punta rivolta al cielo nella mano destra. Posti sulla parte anteriore della #vara#, davanti al simulacro del santo, vi sono poi due uomini in piedi, vestiti anch'essi con magliette rosse. Intorno alla #vara# vi è un numeroso gruppo di uomini vestiti con canottiera bianca e fazzoletto rosso; essi invocano il santo con le braccia alzate. Poi si preparano per uscire, disponendosi lungo le #stanghe# della #vara#, gli uni attaccati agli altri, sostenendo la #vara# con la spalla destra o con quella sinistra, in modo alternato. Altri portatori sono disposti nella parte anteriore della #vara#, rivolti verso il santo, e orientano i movimenti della #vara# stessa. Quando la #vara# con San Paolo si avvicina all'uscita della chiesa, il gruppo di fedeli posti fuori ricomincia a invocare il santo con le braccia alzate, mentre le campane continuano a suonare a festa. Quando la #vara# esce dalla chiesa, le manifestazioni di devozione raggiungono una forte intensità: il rumore dei fuochi d'artificio si mescola alle campane e alle urla dei devoti, mentre dalle scale e dai loggioni della chiesa partono consecutive esplosioni di coriandoli e #nzareddi#, strisce di carta colorata rossa, blu, gialla e bianca. I devoti, intorno alla #vara#, continuano a invocare il santo, mentre continua l'esplosione di fuochi d'artificio e il lancio di coriandoli. I due uomini posti sulla #vara#, di tanto in tanto, alzano le braccia e invocano il santo; poi si occupano di liberare il santo dagli #nzareddi#. I portatori conducono la #vara# oltre la piazza; sono stretti l'uno all'altro e sono aiutati nei movimenti dal gruppo di uomini posti in senso contrario al movimento della #vara#; alcuni di essi manovrano le #stanghe# tirandole o spingendole tramite appositi anelli, altri si dispongono alle loro spalle, sorreggendoli e sostenendoli con le braccia. La folla segue la processione; alcune persone sono senza scarpe. La #vara# inizia il percorso processionale e abbandona la piazza tra invocazioni, suono di campane e fuochi d'artificio. Inizia il rito della denudazione e benedizione dei bambini e delle bambine. Una prima bambina, nuda, è sollevata con entrambe le mani da uno dei due uomini sulla #vara#, l'altro uomo le prende i soldi dalla mano, la bacia, la ripassa al primo uomo che la porta in basso tra le braccia dei parenti. Lo schema si ripete molte volte: bambine e bambini vengono avvicinati alla #vara# dai parenti e sollevati da uno dei due uomini mentre vengono recitate le invocazioni cui rispondono le persone poste vicino alla #vara#. L'età dei bambini e delle bambine oscilla dai pochi mesi ai circa quattro anni. Spesso sono neonati e neonate senza vestiti o abbigliati con fazzoletti rossi e ghirlande di soldi. Al passaggio della #vara#, alcuni fedeli si avvicinano e consegnano dei soldi ai due uomini posti sulla #vara#, i quali li conservano in una cassetta disposta nella parte anteriore della #vara# o li dispongono a formare ghirlande poste sulla statua del santo. Alcuni momenti della processione sono particolarmente intensi: in alcuni casi tali momenti sono legati all'intensità dei fuochi d'artificio, in altri al sollevamento contemporaneo di due neonati. In questi casi, l'attività di trasporto viene sospesa, i due uomini sulla #vara# alzano le braccia e scuotono le mani, invocando il santo, seguiti in coro dai portatori. Ad un certo punto i fuochi d'artificio cessano e inizia a suonare la banda, mentre i due uomini continuano il rito dell'esposizione di bambini e bambine. Si notano alcune donne che seguono senza scarpe o a piedi nudi la processione. Finito il giro processionale le due #vare# ritornano alla chiesa. La #vara# di San Paolo entra con le spalle rivolte all'altare e si ferma davanti a questo tra le urla, le invocazioni, gli applausi e i salti
- OGGETTO #a sciuta# e processione di san paolo
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CLASSIFICAZIONE
festa-cerimonia, comunicazione non verbale, musica strumentale
- LOCALIZZAZIONE Palazzolo Acreide (SR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il culto di San Paolo a Palazzolo Acreide è probabilmente anteriore alla elezione del Santo a patrono avvenuta nel 1688, al posto della Madonna di Odigitria, venerata nella chiesa di San Sebastiano. Sembrerebbe che già prima di questa data San Paolo venisse festeggiato il 25 gennaio, giorno della sua conversione al cristianesimo, ed il 29 giugno, giorno del martirio. Le due ricorrenze festive ricadono in due periodi centrali del ciclo agricolo del grano: il riposo invernale e la mietitura. A Palazzolo Acreide San Paolo non è considerato solo come guaritore del morso di serpenti, ragni e scorpioni, ma anche come santo che propizia il raccolto e in grado di soddisfare ogni bisogno. Giuseppe Pitrè, nella sua opera dedicata alle Feste patronali in Sicilia, riserva un capitolo alla “Festa di San Paolo in Palazzolo Acreide”, citando le gare dei #sampaolari# e dei #sambastianari#, facendo riferimento alle confraternite di San Paolo e di San Sebastiano. Alcune fasi del rito descritto da Pitrè sono oggi scomparse, come l'atto penitenziale della #lingua a trasciniuni#, che consisteva nello strisciare la lingua sul pavimento dalla porta della chiesa all'altare maggiore; la presenza dei #ceruli#, uomini con particolari virtù nel domare e maneggiare serpenti e insetti velenosi e guarire dai loro morsi, che partecipavano alla processione recando serpenti tra le mani o al collo; la benedizione dei buoi e animali domestici parati a festa con fiocchi, nastri e gualdrappe, offerti al santo per una grazia ricevuta (pratica proibita a partire dal 1949). Oggi, le celebrazioni religiose iniziano il 28 giugno con la #svelata# del simulacro del Patrono e il canto dei vespri: nel tardo pomeriggio del 28, dalla Basilica di San Paolo, parte infatti il giro dei membri del comitato di san Paolo, che portano in processione gli stendardi e le insegne del santo. Al termine della processione si ritorna nella basilica e si assiste alla #a sciuta ra cammira#, il rito della #svelata# della statua del santo rimasta coperta dal 25 gennaio, accolta da acclamazioni di giubilo dei devoti. La mattina del 29 giugno, mazzetti di lavanda, detta #spica ri San Paulu#, vengono offerti al santo e benedetti, e poi distribuiti ai fedeli. Poi un carro, #u carrettu ro pani#, adorno di spighe, viene trainato a mano per le vie del paese, con la raccolta delle #cuddure#, grandi pani votivi decorati con serpenti a rilievo e guarnite con nastri, offerti al santo come ex-voto, benedetti e venduti all'incanto nel pronao della chiesa. Si ritiene che le #cuddure# abbiano un valore apotropaico: il richiamo figurativo al rettile allude alla tradizione che assegna al santo la protezione dal morsi velenosi. Alle 13.00 c'è la spettacolare #sciuta# della sacra reliquia e del simulacro del santo. Quando la #vara# della reliquia compare e sul sagrato vengono fatti scendere dall'alto della basilica i primi grappoli di #nzareddi#, strisce di carta colorata, accompagnati dallo sparo dei fuochi d'artificio. Secondo alcune interpretazioni, gli #nzareddi# indicavano in passato i serpenti. Durante tutto il giro si ripete il rito della denudazione dei bambini; bambini, ma soprattutto neonati, e vengono offerti al santo, issati sulla vara, nudi o abbigliati con fazzoletti rossi, per una grazia ricevuta o per chiederne la protezione
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 19-ICCD_MODI_6078521352541
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0