Carnevale di Putignano: Come nasce il carro allegorico
Le maschere di cartapesta nascono negli hangar per opera dei maestri cartapestai putignanesi. Tutto nasce da un’idea che viene messa su carta e si concretizza in un bozzetto. Di seguito si passa alla modellazione dell’argilla. Il modello finito, fedele all’idea e al disegno iniziale, viene ricoperto completamente con una colata di gesso bianco. Dopo essersi raffreddato, si stacca il calco per procedere con la modellatura della cartapesta da applicare sulla struttura metallica e, terminata la copertura di tutte le forme con la cartapesta, si procede con la fase della pittura. Nel contempo il maestro cartapestaio deve dare vita al bozzetto, studiando dimensioni e forme, per far muovere le articolazioni meccaniche del carro con ingranaggi, bulloni, pistoni, con effetti scenici che caratterizzano i movimenti con motori nascosti all’interno dei #pupi#. Il tutto è governato dal quadro elettrico che permette di azionare i movimenti del carro allegorico grazie all’energia prodotta dal gruppo elettrogeno
- OGGETTO carnevale di putignano: come nasce il carro allegorico
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CLASSIFICAZIONE
saperi, tecniche
- LOCALIZZAZIONE Putignano (BA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tradizione vuole la nascita del Carnevale di Putignano nel 1394. In quell’anno, a causa delle scorrerie saracene sulle coste della Puglia, si preferì spostare le reliquie del protomartire S. Stefano da Monopoli verso entroterra per poterle difendere più facilmente e Putignano, perfetta per la sua posizione, viene scelta come luogo del trasferimento. “Il 26 dicembre 1394 le reliquie, accompagnate da un corteo sacro, vengono traslate nella chiesa di Santa Maria la Greca, dove tutt’oggi sono ancora custodite. Il racconto, tramandato dalla tradizione orale, vuole che i contadini di Putignano impegnati nell’innesto delle viti con la tecnica della propaggine (tecnica di riproduzione delle piante che prevede lo sviluppo di nuove radici da porzioni di rami vegetativi ancora attaccati alla pianta madre, piegando i rami flessibili ed interrandone la parte apicale praticata in autunno per staccare la nuova pianta nella primavera successiva), al passaggio della processione abbandonassero campi e lavoro per accodarsi festanti al corteo, ballando, cantando e improvvisando versi satirici in vernacolo. Nasce la Festa delle Propaggini, quella che dal 1934 ad oggi, ogni 26 dicembre, segna l’inizio del Carnevale di Putignano” (Carnevale di Putignano). Non è facile indicare con esattezza la data d’inizio dei primi corsi mascherati durante il Carnevale di Putignano però, sulla base di testimonianze orali, pare che già nei primi anni del 1900 si costruissero piccoli carri allegorici. Tra i primi carri di cui si dispone di una documentazione fotografica, uno risale con certezza al 1933, si tratta di un piccolo carro che affronta il tema dello strapotere degli Stati Uniti d’America e dello schiavismo. “Probabilmente la cartapesta fu introdotta per la prima volta nell’edizione del 1935 in un carro dalle dimensioni non trascurabili che esaltava le guerre coloniali volute da Mussolini simbolicamente rappresentato attraverso la figura di un grande elefante. Alla ideazione e costruzione del carro lavorarono due giovani artigiani, Filippo e Marino Pugliese, titolari di un piccolo laboratorio per la costruzione e riparazione di sedie, che insieme a un agricoltore, Marino Genco, utilizzando arnesi e materiali disponibili nell’azienda, tra cui l’intero pezzo di un divano per la “seggiola” da collocare sulla groppa, realizzarono la base e la struttura portante dell’animale con morsetti, cuscinetti e assi di legno e la sagoma con una rete metallica da pollaio rivestita poi di cartapesta. L’impiego della rete, inoltre, rese possibile, forse anche qui per la prima volta, la realizzazione di un movimento meccanico, soluzione che consentiva ad alcuni bambini nascosti nella pancia dell’elefante di muovere la proboscide dalla quale, tra l’altro venivano soffiati i coriandoli. A proposito dell’impiego massiccio e sistematico della cartapesta a partire dalla seconda metà degli anni ’30 del 1900 va dunque sottolineato che molto si deve all’invettiva di Fedele Dalessandro, titolare di una piccola orologeria che nel periodo precedente al Carnevale alternava la riparazione e la vendita al pubblico degli orologi con la realizzazione dei bozzetti dei carri, un vero e proprio rito al quale prendeva parte un’allegra brigata di amici destinati poi a collaborare alla messa in scena dei bozzetti. Tra questi si distinguevano Pietro Console, panificatore che metteva a disposizione la farina per l’impasto della colla, Giuseppe Bianco (sarto), Francesco Gonnella, nonché Filomeno Pagliarulo e Rocco Faniuolo. Quest’ultimo, avvalendosi delle sue specifiche competenze, nel 1951 avrebbe realizzato un carro illuminato da numerose lampadine che poté sfilare anche la sera” (Sisto, 1993). Attualmente la sfilata dei carri allegorici del Carnevale di Putignano si compone di quattro sfilate complessive, di cui tre di domenica e una il martedì grasso prima del Mercoledì delle Ceneri in un percorso di circa un chilometro. Lungo il percorso cittadino, nel borgo antico, sfilano i carri allegorici di cartapesta ognuno inframezzato da gruppi mascherati a tema e maschere di carattere. Una festa tramandata di generazione in generazione che si rinnova continuamente tesa costantemente tra tradizione e modernità (Sisto - Genco, 2013)
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 16-ICCD_MODI_5740372318961
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bari
- ENTE SCHEDATORE Comune di Fano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0