Realizzazione di una #farchia#

XXI

Un gruppo di persone è intorno ad un fuoco dove due uomini sono intenti a riscaldare due rami con il fine di ammorbidirne le loro estremità per poterli così annodare. Tale nodo viene fatto da una coppia di uomini in posizione affrontata, che tirano con grande forza i rami per rendere il nodo il più stretto possibile. Ottengono così una sorta di laccio che posizionano intorno ad un fascio di canne, la #farchia#, tenuto unito da grappe metalliche e da altri rami già annodati. Tale laccio viene disposto con il primo nodo alla base della #farchia#, mentre le sue due estremità ancora libere sono poste in alto, per poter realizzare così il secondo nodo e tenere unita e ben salda la #farchia#. Per permetterne l'annodatura, mediante la punta di un'ascia alcuni uomini effettuano due piccole aperture su tali rami, in modo da rendere quei punti più flessibili. Poi tre uomini, disposti da un lato e due dall'altro della #farchia#, con grande energia incominciano a far girare tra loro i rami in modo da realizzare il secondo nodo. Completata tale operazione, tagliano le estremità avanzate dei rami con un'ascia e le nascondono sotto questa sorta di laccio, per non renderle visibili. Sganciano quindi la grappa metallica non più necessaria, esultando in coro per il termine del faticoso lavoro realizzato

  • OGGETTO realizzazione di una #farchia#
  • CLASSIFICAZIONE TECNICHE
  • LOCALIZZAZIONE Fara Filiorum Petri (CH)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Ogni 16 gennaio, in occasione della festa di Sant'Antonio, a Fara Filiorum Petri avviene lo spettacolo delle #farchie#: la combustione di enormi fasci di canne con diametri di circa 80 cm ed un'altezza di 8 m circa, realizzati dai #farchiaioli# di ciascuna contrada. Sembra che tale festa sia legata al miracolo di Sant'Antonio abate durante l'invasione francese del 1799, quando il santo trasformò in fiamme le querce che circondavano il paese di Fara, costringendo alla fuga i soldati francesi. Il giorno prima della festa del santo (16 gennaio), all'imbrunire, gli abitanti di Fara compiono una processione con fiaccole di canne, mentre altre, più grandi, vengono innalzate nell'ultimo tratto della strada, di fronte alla chiesa dedicata a Sant'Antonio. La realizzazione delle #farchie# prevede varie fasi: inizialmente, durante il mese di gennaio dell'anno precedente, vengono raccolte le canne, poi pulite e lasciate stagionare. A dicembre vengono scelti i rami di salice che, per la loro elasticità, saranno utilizzati come #legami#, e si incomincia la messa in opera della #farchia#. Prima viene costruita l'anima della #farchia# che servirà da guida per la composizione e l'allineamento delle canne. Per legarle tutte insieme si utilizzano i rami di salice rosso (i #legami#), prima riscaldati per renderli maggiormente elastici. Si tratta di due rami uniti tra loro: il primo nodo viene posizionato al di sotto della #farchia# e l'altro al di sopra. I due #legami#, una volta freddi, diventeranno duri ed impossibili da aprire o rompere. Ogni #farchia# possiede circa 20 #legami# e tale lavorazione, realizzata interamente a mano, dura circa 8-10 giorni. Le #farchie#, 15 come le contrade del paese, vengono poi portate nel piazzale antistante la chiesa di Sant'Antonio Abate, innalzate e bruciate in un clima di grande festa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 13-ICCD_MODI_0316649697541
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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