Costume di Donna veneziana (della commedia dell'arte, bene complesso/ parte componente)
Camicetta in seta color avorio nella parte superiore e nelle maniche. La parte inferiore è in lino. Le due parti sono separate da un nastro sempre di lino. L’apertura anteriore centrale è costituita da otto piccoli ganci metallici, posti sulla parte in lino, inferiore e superiore. La camicia ha lo scollo a “V”, decorato da un merletto a fuselli in argento dorato. La parte in seta presenta anteriormente un taglio dal seno alla spalla e pieghe per dare spazio al seno e morbidezza alla fattura. La stessa fattura anche posteriormente e piegoline increspate sulle spalle; la parte inferiore è sagomata sul corpo con pences e tagli. Le maniche sono sette ottavi e in fondo terminano con una gala doppia bombata con increspature su tutta la lunghezza. Sul lato posteriore delle maniche dalla spalla al polsino c’è una passamaneria costituita da jais color argento
- OGGETTO costume di donna veneziana della commedia dell'arte
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MISURE
Larghezza: 39 cm
: 44 cm
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CLASSIFICAZIONE
RAPPRESENTAZIONI/ PROFANE
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ATTRIBUZIONI
Caucino, Adolfo (1910)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Caucino, Adolfo (1910)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Civiltà - Museo delle Arti e Tradizioni Popolari
- LOCALIZZAZIONE Palazzo delle Tradizioni Popolari
- INDIRIZZO Piazza Guglielmo Marconi, 8/10, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il costume della Donna Veneziana fa parte della raccolta di maschere della commedia dell’arte curata da Alessandro Roccavilla su incarico di Lamberto Loria, per l’Esposizione Internazionale di Roma del 1911. La commedia dell’arte, nelle sue peculiari caratteristiche, era al tempo scomparsa. Tra la seconda metà del Cinquecento e la fine del Settecento conobbe il periodo di massima diffusione come forma di rappresentazione teatrale che dalla penisola italiana giunse a diventare un fenomeno europeo. Prima che la denominazione di “commedia dell’arte” venisse introdotta con la riforma teatrale di Goldoni nel XVIII sec. tali rappresentazioni erano conosciute con il nome di “commedia buffonesca”, “di maschere”, “a soggetto”, “all’improvviso”, “commedia degli Zanni”. Caratteristiche principali erano: l’uso di costumi e maschere; la costruzione semplice dei personaggi (attraverso l’uso di un particolare gergo o dialetto regionale, la foggia del costume e una precisa classe sociale); l’improvvisazione degli attori sulla base di un canovaccio (o scenario) che forniva una descrizione indicativa dell’intreccio e dell’azione dei personaggi: uno strumento mnemonico che si prestava in modo duttile a una forma orale di rappresentazione fondata sull’azione, adattabile in funzione degli attori presenti (BIBR: TAVIANI 1982), nonché di pubblici e contesti differenti (BIBR: FERRONE 1993). Attraverso le performance che transitavano nelle pubbliche piazze o sui palcoscenici teatrali, durante il periodo di carnevale o in particolari occasioni cerimoniali e festive, la commedia dell’arte rappresentò un veicolo di circolarità culturale tra élite e mondo popolare. L’esposizione romana del 1911, allestita nel Palazzo delle Maschere e dei costumi, intendeva rappresentare l’evoluzione storica della commedia dell’arte e riconoscere l’interesse etnografico di quegli elementi di origine popolare che pure avevano risentito di contatti con la Commedia erudita. Il costume di Donna Veneziana, raccolto da Roccavilla è stato realizzato dalla sartoria Caucino di Biella e riproduce la compagna del Pantalone moderno all’interno del carnevale: “ora che le maschere non entrano più nella commedia dell’arte perché questa è scomparsa – scrive Roccavilla in una lettera del 27 novembre 1910 –, le maschere tradizionali si accompagnano nei carnevali con tipi di donne che rappresentano, per così dire, la regione a cui le maschere appartengono” (FNTI: ICDe_AS_CarteggioLR_b, fasc. 964). Le informazioni di corredo del costume non sono molte e poco sappiamo delle caratteristiche della moglie del vecchio mercante. In alcuni scenari della commedia dell’arte, quando Pantalone viene presentato come sposato, la consorte appare sulla scena come Signora, ricca e snob, eccessiva nello sfarzo di gioielli e nei gesti. È bella, vanitosa e sa usare le sue doti femminili, tanto che può apparire come una cortigiana che riesce a intrufolarsi nella casa del Vecchio e che inevitabilmente lo tradirà. Altre volte, la moglie di Pantalone è più giovane di lui. Può sovrapporsi al personaggio di Rosaura o di Isabella (in qualche caso figlie dello stesso Pantalone), giovani Innamorate che si prendono gioco del vecchio marito. Così accade nello scenario de “Il vecchio geloso”, nel quale Pantalone, anziano e impotente, viene tradito e umiliato pubblicamente dai sotterfugi amorosi della moglie Isabella con l’amante, un “Innamorato” più giovane e prestante (BIBR: SCALA 1611). La commedia dell’arte fu il primo esempio nella storia del teatro a includere le attrici negli spettacoli per le parti femminili. Intorno al 1560 apparvero sulla scena le prime donne, probabilmente tratte dalle classi cortigiane, solitamente dotate di bellezza e di una certa cultura (e in grado di estendere il potenziale espressivo del teatro): una rivoluzione di grande impatto sul pubblico, che costituì un veicolo di emancipazione femminile e alimentò la polemica ecclesiastica contro gli aspetti immorali della nuova professione dei comici (BIBR: CASTIGLIONE 1759). Quanto alla Donna Veneziana, raccolta da Roccavilla, sembra piuttosto accompagnare il Pantalone moderno nei carnevali. Immediatamente si evidenzia la sua relazione con Venezia e l’estrazione sociale. Una donna agiata e ricca, come mostra la sontuosità dell’abito, l’utilizzo dei tessuti di seta, gli accessori e i gioielli che in origine completavano il costume
- TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
- FUNZIONE E MODALITÀ D'USO mascheramento teatrale
- CRONOLOGIA D'USO XX inizio
- LUOGO DI REALIZZAZIONE Tipo di contenitore fisico: laboratorio sartoriale - Via San Filippo, 4, Biella (BI) - Piemonte , ITALIA
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AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Magnani, Fabrizio
Fabrizio Magnani
Naccari, Fabio
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201254200-4
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
scheda (1)
scheda (2)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0