Capitano di Guardia del Contado e del Distretto (Costume maschile del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina / Capitano di Guardia del Contado e del Distretto, bene complesso/ insieme)

post 1954 - ante 2015

Il costume è composto da giubbone e brache in velluto grigio e raso rosso cremisi, la berretta detta alla raffaella realizzata con velluto dello stesso colore del costume

  • OGGETTO costume maschile del corteo storico della repubblica fiorentina / capitano di guardia del contado e del distretto costume realizzato per fini di rievocazione storica
  • CLASSIFICAZIONE ABBIGLIAMENTO E ORNAMENTI DEL CORPO/ VESTIMENTI
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Fiorentina
  • ATTRIBUZIONI Non Noto (laboratorio)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Non Noto (laboratorio)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I costumi fanno parte della collezione del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, nato in occasione della rievocazione storica del Calcio Storico Fiorentino, un gioco di palla rinascimentale, organizzata dal Comune di Firenze nella sua forma attuale nel 1930 (BIBR: NARDINI 2020, ZINANNI 2019, CARRATU’ 2018, FROST 2018, SAVELLI 2013, ARTUSI 2011, LASANSKY 2004, 1999, ARTUSI – SOTTANI 1989, GANDI 1936, LENSI 1931). La manifestazione, che vede oggi competere in un torneo a eliminazione diretta le quattro squadre rappresentanti i “quartieri storici” della città, si svolge ogni anno in giugno, con finale in occasione della festa patronale della città di Firenze. Nel contesto del torneo, il Corteo rappresenta la milizia e alcune delle istituzioni cittadine della Repubblica fiorentina (1527-1530), e ha il ruolo di introdurre le partite, con una sfilata a passo di marcia in costumi rinascimentali lungo le vie e le piazze del centro storico della città. Grazie alla sua performance rievocativa, la sfilata del Corteo fornisce al gioco la sua legittimità storica e la sua cornice rievocativa (BIBR: NARDINI 2020). Il fatto che la sfilata si svolga lungo le vie del centro storico di Firenze (e che le partite si giochino nelle sue piazze principali, e con continuità negli ultimi decenni nella piazza in cui si era svolto l’evento originario cui la rievocazione fa riferimento, la “partita dell’assedio” del 1530, Piazza Santa Croce, che reca tra l’altro testimonianze visibili dell’antico gioco rinascimentale del calcio fiorentino) non è un mero dettaglio scenografico, ma un aspetto centrale, costitutivo del valore della manifestazione, della sua rappresentatività nei confronti di una rappresentazione dell’“identità territoriale”, e del connesso legame con la storia della città, inscritta in quelle vie, in quelle piazze e in quei monumenti attraverso la logica del “patrimonio” (BIBR: NARDINI 2020). Svolgendosi nei luoghi centrali della storia e della gloria fiorentina, il Torneo del Calcio Storico sancisce insomma il legame tra attualità e storia, nonché quello tra gli aspetti “materiali” (le piazze, i palazzi, i monumenti del centro storico) e quelli “immateriali” (le “tradizioni”, i saperi, le gestualità, le reti sociali, le appartenenze…) del “patrimonio” della città. La manifestazione perderebbe la sua autenticità e i suoi legami con la storia qualora si svolgesse in altra sede – in una sede cioè priva di evidenti legami architettonici, artistici e “patrimoniali” con la storia e l’identità cittadine. Come ha rilevato Thomas Renard (BIBR: RENARD 2017, p. 118), l’architettura nelle rievocazioni storiche (il Centro Storico di Firenze in questo caso) è più di una mera “scenografia” per la messa in scena di un episodio o dell’identità locale, dal momento che essa contribuisce in maniera determinante a dare forma e significato, attraverso le logiche e i processi di “patrimonializzazione”, al sentimento di appartenenza e ai processi di definizione di quella identità. Nel tempo, il Corteo ha acquisito una relativa indipendenza da quella che rimane ancora oggi la manifestazione più importante cui prende parte, e in formazione ridotta presenzia con funzioni scenografiche e di rappresentanza a molte delle altre manifestazioni organizzate dal Comune di Firenze nel corso dell’anno. A oggi, esso sfila nella sua formazione completa solo in occasione del Torneo del Calcio Storico di San Giovanni. I costumi in dotazione al Corteo, di proprietà del Comune di Firenze, hanno un valore storico-artistico e un pregio artigianale (BIBR: ZINANNI 2019). Si tratta di beni materiali di particolare interesse etno-antropologico, per tutte le ragioni emerse dalla ricerca etnografica volta alla documentazione degli aspetti di interesse etnoantropologico del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina e del Calcio Storico (BIBR: NARDINI 2020, pp. 136-sgg.). In particolare, sembra qui utile evidenziare come i costumi, confezionati fino agli anni più recenti da laboratori sartoriali fiorentini, rappresentino beni che connettono, sia da un punto di vista materiale (economico, produttivo, artigianale, lavorativo eccetera) che simbolico (“immateriale”) la realtà del Corteo della Repubblica Fiorentina e del Calcio Storico con il tessuto sociale della città, o se non altro con una idealizzazione nostalgica del tessuto sociale della città, fatto di conoscenze e di saperi artigianali di cui si lamenta adesso la perdita a favore della colonizzazione del mercato da parte della grande distribuzione (BIBR: NARDINI 2020, pp. 142-143). Gran parte della terminologia e delle fogge attuali relative ai costumi del Corteo viene coniata dai promotori della reintroduzione del calcio in epoca fascista, un processo che viene documentato nel testo di Alfredo Lensi (BIBR: LENSI 1931), il quale servirà da riferimento per la definizione di nomi e ruoli delle figure del Corteo, anche quando queste vengono introdotte nella sfilata in tempi più recenti (come per esempio i gruppi degli Archibusieri o dei Bandierai degli Uffizi: BIBR: NARDINI 2020). È il testo di Lensi che definisce una volta per tutte le fonti centrali nella ricostruzione del gioco, ed è questo testo (e le fonti di riferimento) che verranno usati per tutto il periodo successivo per eventuali modifiche nell’organizzazione del Corteo, e per le pubblicazioni che lo riguardano. Un più recente tentativo di sistematizzazione delle caratteristiche dei costumi viene proposto da Luciano Artusi (direttore storico del Corteo) e Riccardo Semplici nel 2011, in quello che diventerà un riferimento centrale per il confezionamento o la riparazione dei costumi del Corteo da parte delle sartorie appaltate dal Comune, che si riferiranno per l’assemblaggio ai disegni ritratti a mano da Angelica Cortini su quel volume (BIBR: ARTUSI – SEMPLICI 2011). Il costume qui catalogato, indossato dallo stesso Artusi, corrisponde al modello utilizzato per quei disegni, e definisce dunque il canone per il Capitano di Guardia del Contado e del Distretto. Il Capitano di Guardia del Contado e del Distretto è una figura fondamentale nell’ambito della manifestazione perché coincide con quella del direttore del Corteo, che sta al vertice della “gerarchia” dei personaggi del Corteo, guida e dà i comandi mentre il Corteo sfila, e che si fa carico di gestire le attività del Corteo e organizzare le uscite e i volontari. È la figura che dà gli ordini e comanda la parata militare in costume e pronuncia il “Saluto alla voce”, diventato ormai cerimonia rappresentativa, identificativa e coesiva del Corteo, che ne segna la riconoscibilità e promuove la partecipazione da parte del pubblico (BIBR: NARDINI 2020, p. 147). Il costume è stato indossato da Luciano Artusi, figura che in misura determinante ha garantito la vitalità della manifestazione negli ultimi decenni e che ha attivamente contribuito a diffondere la conoscenza della manifestazione e le origini rinascimentali del calcio, oltre che a definire quella narrazione sul Calcio Storico che è alla base della sua presa sui partecipanti e che è stata “funzionale alla celebrazione non solo di un episodio della storia di Firenze, ma dell’“identità” stessa dei fiorentini, quelli di ieri e quelli di oggi, e va preservata anche a costo di qualche imprecisione, perché costituisce [...] la cornice su cui si regge tutta l’impalcatura rievocativa, tanto del Calcio quanto del Corteo” (BIBR: NARDINI 2020, p. 150). Già Lensi (BIBR: LENSI 1931, p. 140) chiama questa figura “Capitano di guardia del contado e del distretto fiorentino”, e lo associa alla "carica che Nicolò Machiavelli non si peritò di conferire a Michele da Coreglia, il terribile Don Micheletto di Cesare Borgia" (ivi, p. 129). La figura cui fa riferimento Lensi è quella di Miguel Corella, spietato uomo d’armi spagnolo al servizio di Cesare Borgia, che fu incaricato “di guidare la nuova milizia fiorentina, incarico che venne assunto a partire dal 1° aprile del 1506” (BIBR: LEPRI 2014). Già nel citato testo di Lensi, che contiene anche il primo Regolamento del Corteo del Calcio Storico, l'interprete del personaggio del "Capitano di Guardia del Contado e del Distretto" copre anche il ruolo di “Istruttore del corteggio”, nominato dal Presidente. Il ruolo dell’Istruttore, che oggi si chiama Direttore del Corteo, rimane pressoché lo stesso nel tempo e nei regolamenti. Informalmente, tuttavia, oggi Presidente del Calcio Storico e Direttore del Corteo/Capitano di guardia del contado e del distretto sono figure relativamente indipendenti. In particolare, il Direttore gestisce in autonomia le attività del Corteo, e risponde direttamente all’Ufficio Tradizioni Popolari. Lensi include nel suo testo il bozzetto originale del costume del Capitano di guardia, che risulta del tutto simile a quello qui considerato (BIBR: LENSI 1931, p. XXVII)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
  • FUNZIONE E MODALITÀ D'USO Travestimento per rievocazione storica
    Indossato dall'ex direttore del Corteo Luciano Artusi (direttore e Capitano di Guardia del Contado e del Distretto dal 1960 al 2015), in occasione delle sfilate e delle manifestazioni del Corteo della Repubblica Fiorentina
  • CRONOLOGIA D'USO 1954 (post) - 2015 (ante)
  • LUOGO DI REALIZZAZIONE Firenze (FI) - Toscana , ITALIA
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Nardini, Dario
    Lensi Orlandi Cardini, Susanna
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901390586
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 2021
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Non Noto (laboratorio)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE