Concerto di campane (Concerto di campane #a cordette# Trigoso 1999, bene complesso)

I campanari Francesco Antonini e Angelo, detto Andreino, Biasotti suonano il concerto di campane della chiesa di Santa Sabina a Trigoso, frazione del comune di Sestri Levante nella città metropolitana di Genova. Il concerto è composto da cinque campane intonate in scala di fa maggiore; nello specifico le campane sono intonate dalla più grande alla più piccola in “fa”, “sol”, “la”, “sib” e “do” e i campanari utilizzano la tecnica #a cordette#. Eseguono nove brani alternandosi nell’esecuzione. Il primo e il secondo brano sono eseguiti da Francesco Antonini: il primo brano, in tempo binario, presenta due temi che il campanaro ripete più volte in sessioni alternate. Il secondo brano (00:03:09), anch’esso in tempo binario, è costituito da un sola frase musicale lunga che il campanaro ripete per tre volte; si caratterizza per la presenza di bicordi e per il ritmo puntato. Il terzo brano (00:07:16) viene eseguito da Andreino Biasotti con l’aiuto di Francesco Antonini: si tratta di una suonata con #campana a concerto#. Nelle suonate con #campana a concerto# viene messa in movimento la campana grossa, in questo caso con l’aiuto di Antonini, mentre le altre campane vengono suonate da ferme e in questo caso vengono suonate da Biasotti. Le suonate con #campana a concerto#, in dialetto #a dúggiu# dette anche #a bicchiere# (indica la messa in movimento non necessariamente della campana più grossa), #in piedi# o #ducale# (termine introdotto con l’elettrificazione), sono usate principalmente nelle occasioni solenni e sono un esempio di tecnica esecutiva mista (BIBR: BRIGNOLE & MARINELLI, n.d.). La quarta, la quinta, la sesta e la settima suonata vengono eseguite da Antonino Biasotti. La quarta suonata (00:17:15) somiglia ad un’improvvisazione nella quale si intuisce il tentativo di eseguire un ritmo terzinato; l’esecuzione del brano viene interrotta per rinforzare la corda della quarta campana. Anche la quinta suonata (00:20:05), eseguita solamente con quattro campane e nello specifico viene esclusa la quarta, somiglia a un’improvvisazione dal ritmo terzinato. Nella sesta suonata vengono utilizzate nuovamente tutte e cinque le campane (00:22:34): dopo un incipit incerto, il campanaro inizia a suonare con lo stesso carattere delle due suonate precedenti quindi con una vena improvvisativa e un ritmo vivace e irregolare tramite il quale si intuisce il tentativo di eseguire un ritmo terzinato. Nella settima suonata (00:25:24) Biasotti esegue l’inno religioso “Noi vogliam Dio” immediatamente seguito dal brano “Maggio” (00:28:44). Il canto “Noi vogliam Dio” è un inno cattolico di tradizione popolare composto dal parroco di Sorigny François-Xavier Moreau in occasione di un suo pellegrinaggio nel 1882 da Turenna a Lourdes. Il campanaro ne esegue una riduzione per campane strutturata in tre sezioni: presentazione dei temi principali, intermezzo improvvisato (00:27:20) e riproposizione del tema principale (00:27:59). Senza soluzione di continuità il campanaro esegue il brano “Maggio” (00:28:44) del quale non è stato possibile risalire all’origine. L’esecuzione poco precisa rende particolarmente difficile il riconoscimento dei temi dei brani proposti. L’evento musicale si conclude con due brani eseguiti da Francesco Antonini. Il campanaro esegue un frammento di scala discendente da “do” a “fa” e subito dopo una suonata in tempo binario organizzata nella struttura A - B - A ripetuta per due volte e seguita dalla riproposizione del tema A con una coda finale. Ciascun tema, prima di passare al tema successivo, viene ripetuto più volte. L’ultimo brano è una suonata per la Festa della Madonna del Rosario che si festeggia a Trigoso la prima settimana di ottobre. La suonata (00:30:20) presenta tre temi che vengono più volte ripetuti. La registrazione del concerto, realizzata da Mauro Balma il 10 marzo del 1999, documenta due generazioni di campanari messe a confronto, una più giovane e l’altra più anziana. La tecnica esecutiva di Antonini risulta all’ascolto più brillante e precisa rispetto a quella di Biasotti

  • OGGETTO Concerto di campane #a cordette# Trigoso 1999
  • CLASSIFICAZIONE MUSICA STRUMENTALE
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra i sistemi di suono delle campane in Italia si trova il #sistema ligure#. Fino alla fine del XVIII sec. i complessi campanari liguri erano costituiti da 3 campane ma nelle città, nelle chiese più grandi e nelle Cattedrali si potevano contare fino a 5-7 campane. La tendenza generalizzata nel tempo è stata quella di aumentare il numero di campane, non solo nelle Cattedrali ma anche nelle Chiese di più piccole dimensioni. La tradizione campanaria ligure privilegia l’esecuzione di melodie a campane ferme, o #a carillon# (termine quest’ultimo utilizzato però impropriamente poiché in genere indica le batterie di decine di campane semitonate diffuse principalmente in Paesi Bassi, Stati Uniti, Belgio, Francia e Germania). Altro spazio importante è riservato alle cosiddette #tecniche miste#, ossia quelle che prevedono l’uso di una o due campane in movimento contemporaneamente al suono delle altre ferme. L’uso delle sole campane a distesa o a bicchiere senza accompagnamento musicale delle altre suonate da ferme è da associarsi, prevalentemente, per richiami e funzioni funebri, pur con alcune eccezioni. Ancora fino agli anni ’50 del Novecento si suonava principalmente con il metodo # a corde altrimenti detto #a cordette# (in uso ancora oggi), dato che il numero dei bronzi si fermava in media a 5. L’aumento del numero delle campane portò all’introduzione anche della tastiera e poi, a partire dagli anni ’70, dell’elettrificazione. In generale le campane ferme vengono azionate principalmente in tre modi: #a cordette#, #a tastiera# (con i pestelli) o agendo manualmente sui battagli. I Concerti a 5 campane rappresentavano buona parte dei concerti liguri fino agli anni ’50-’60, soprattutto nei piccoli paesi. Sono tutt'oggi molto diffusi e si suonano ancora #a cordette# concerti fino a 6 campane. La maggior parte è intonata in scala maggiore, alcuni in scala minore. Il repertorio campanario ligure è costituito principalmente da: segnali, suonate #alla romana#, #baudette# e simili, suonate antiche, suonate recenti, lodi religiose e simili, canzoni e canti profani, brani patriottici, ballabili, brani tratti dal repertorio colto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici immateriali
  • LUOGO DI RILEVAMENTO Sestri Levante (GE) - Liguria , ITALIA
  • ALTRA OCCASIONE si
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700378017
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • DOCUMENTAZIONE SONORA file digitale MP3 (1)


  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0