Concerto di campane (Concerto di campane #a cordette# Sessarego 1995, bene complesso)

Antonio Vassallo, campanaro a Sessarego, frazione del comune di Bogliasco, suona il concerto a sei campane della chiesa del borgo denominata dell'Ascensione di Gesù e Nostra Signora della Neve. Il concerto è composto da sei campane intonate in scala di lab maggiore (nello specifico le campane sono disposte secondo il seguente ordine: “lab”, “sib”, “do”, “reb”, “mib” e “fa”) e il campanaro utilizza la tecnica #a cordette# della quale dice di essere uno strenuo sostenitore. Esegue cinque brani: dopo una sequenza improvvisata eseguita per riscaldarsi e per acquisire confidenza con lo strumento, esegue tre canti religiosi adattati per il concerto di sei campane di cui dispone: “T’adoriam ostia divina”, “Ave Maria di Lourdes” e “Noi vogliam Dio”. Conclude eseguendo una suonata con #campana a concerto#. Il primo brano, senza indicazione di titolo, si compone di due parti ciascuna preceduta da un incipit: la prima parte introdotta da una breve progressione su scala di lab discendente (00:00:05) è seguita da un ritmo terzinato simile a una tarantella in cui il campanaro alterna le note “lab”, “do”, “mib” e “fa” (00:00:39); la seconda parte si apre con la stessa progressione discendente presentata all’inizio del brano; segue infine una sequenza di quartine composta dalle note “lab” “do” “mib” e “fa” (00:00:42). I tre canti religiosi vengono eseguiti secondo una struttura simile: esposizione della melodia, ripetizione della stessa e finale improvvisato. “T’adoriam ostia divina”, il primo canto in ordine di esecuzione (00:01:04), è un brano composto nel 1913 dal presbitero, scrittore e poeta maltese Carmelo Psaila, noto ai maltesi con il nome di Dun Karm Psaila. L’arrangiamento per campane eseguito da Vassallo è abbastanza aderente all’originale dato che il brano presenta una melodia semplice composta nell’arco di sei suoni, quindi ben adattabile al concerto di campane a sei. Come accennato in precedenza, nell’esecuzione la melodia viene ripetuta due volte (00:01:04; 00:01:26) ed è seguita da una sezione finale conclusiva composta da arpeggi di quartine sulle note di “lab”, “do”, “mib” e “fa” (00:01:48). Il secondo canto in ordine di esecuzione è “Ave Maria di Lourdes”. Il canto, nella tradizione cattolica, è uno dei più famosi e dei più eseguiti; composto da Jean Gaignet, un prete cattolico della Vandea, in occasione di un suo pellegrinaggio a Lourdes nel 1873. La melodia, presentata una prima volta (00:02:09) e poi ripetuta una seconda (00:02:36), viene leggermente semplificata rispetto all’originale proprio per adattarsi al concerto di sei campane; nell’originale infatti la melodia si muove all’interno di un arco di sette suoni e il campanaro, quindi, è costretto a ridurla a sei. Segue una sezione conclusiva composta da arpeggi di quartine sulle note di “lab”, “do”, “mib” e “fa” (00:02:58). Il terzo canto in ordine di esecuzione, anticipato da una breve introduzione composta da una progressione discendente sulla scala di lab maggiore (00:04:02), è il canto “Noi vogliam Dio” (00:04:10). Si tratta di un inno cattolico di tradizione popolare composto dal parroco di Sorigny François-Xavier Moreau in occasione di un suo pellegrinaggio nel 1882 da Turenna a Lourdes. Il campanaro ne esegue una riduzione per campane non del tutto aderente all’originale dal punto di vista strutturale. Il brano originale si articola, infatti, in una struttura A - A - B - C - C mentre il campanaro propone solo una volta il tema A seguito poi dai temi B - C. L’esecuzione, dopo la seconda ripetizione della melodia (00:04:37), si conclude con una sezione finale composta da arpeggi di quartine sulle note di “lab”, “do”, “mib” e “fa” (00:05:03). L’ultimo brano eseguito (00:05:54) è una suonata con #campana a concerto# nella quale, quindi, viene messa in movimento la campana grossa mentre le altre campane vengono suonate da ferme. Le suonate con #campana a concerto#, in dialetto #a dúggiu# dette anche #a bicchiere# (in questo caso si indica la messa in movimento non necessariamente della campana più grossa), #in piedi# o #ducale# (termine introdotto con l’elettrificazione), vengono usate principalmente nelle occasioni solenni e sono un esempio di tecnica esecutiva mista (BIBR: BRIGNOLE & MARINELLI, n.d.). Nel caso specifico, Vassallo si serve di un sistema elettrico per controllare la campana grossa che suona alternandola con interventi musicali da lui eseguiti con le campane ferme suonate #a cordette#. La campana grossa suona quattordici rintocchi: i primi quattro a una distanza di circa 10/20 sec l’uno dall’altro, gli ultimi dieci a distanza molto più ravvicinata di 3/4 sec circa. Nel mezzo il campanaro alterna l’esecuzione di ritmi vari in tempo binario o misto utilizzando tutte e sei le note del concerto. La registrazione del concerto, realizzata da Mauro Balma l’11 giugno del 1995, rivela le qualità esecutive del campanaro che dimostra una certa agilità e una preferenza per i ritmi più rapidi. La sua esecuzione ben si adatta allo stile di suonare le campane tipica del Genovesato. Tale stile, particolarmente diffuso sia nel Levante ligure che a Genova e nelle aree circostanti, è caratterizzato dalla presenza del concerto a sei campane, un’evoluzione del concerto a cinque, e dalla presenza di concerti intonati in scale maggiori e adatti, quindi, ad una maniera di suonare più gioiosa e brillante

  • OGGETTO Concerto di campane #a cordette# Sessarego 1995
  • CLASSIFICAZIONE MUSICA STRUMENTALE
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra i sistemi di suono delle campane in Italia si trova il #sistema ligure#. Fino alla fine del XVIII sec. i complessi campanari liguri erano costituiti da 3 campane ma nelle città, nelle chiese più grandi e nelle Cattedrali si potevano contare fino a 5-7 campane. La tendenza generalizzata nel tempo è stata quella di aumentare il numero di campane, non solo nelle Cattedrali ma anche nelle Chiese di più piccole dimensioni. La tradizione campanaria ligure privilegia l’esecuzione di melodie a campane ferme, o #a carillon# (termine quest’ultimo utilizzato però impropriamente poiché in genere indica le batterie di decine di campane semitonate diffuse principalmente in Paesi Bassi, Stati Uniti, Belgio, Francia e Germania). Altro spazio importante è riservato alle cosiddette #tecniche miste#, ossia quelle che prevedono l’uso di una o due campane in movimento contemporaneamente al suono delle altre ferme. L’uso delle sole campane a distesa o a bicchiere senza accompagnamento musicale delle altre suonate da ferme è da associarsi, prevalentemente, per richiami e funzioni funebri, pur con alcune eccezioni. Ancora fino agli anni ’50 del Novecento si suonava principalmente con il metodo # a corde altrimenti detto #a cordette# (in uso ancora oggi), dato che il numero dei bronzi si fermava in media a 5. L’aumento del numero delle campane portò all’introduzione anche della tastiera e poi, a partire dagli anni ’70, dell’elettrificazione. In generale le campane ferme vengono azionate principalmente in tre modi: #a cordette#, #a tastiera# (con i pestelli) o agendo manualmente sui battagli. I Concerti a 5 campane rappresentavano buona parte dei concerti liguri fino agli anni ’50-’60, soprattutto nei piccoli paesi. Sono tutt'oggi molto diffusi e si suonano ancora #a cordette# concerti fino a 6 campane. La maggior parte è intonata in scala maggiore, alcuni in scala minore. Il repertorio campanario ligure è costituito principalmente da: segnali, suonate #alla romana#, #baudette# e simili, suonate antiche, suonate recenti, lodi religiose e simili, canzoni e canti profani, brani patriottici, ballabili, brani tratti dal repertorio colto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici immateriali
  • LUOGO DI RILEVAMENTO Bogliasco (GE) - Liguria , ITALIA
  • ALTRA OCCASIONE si
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700378016
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA appunti di ricerca (1)
  • DOCUMENTAZIONE SONORA file digitale (1)


  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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