Concerto di campane (Concerto di campane #a tastiera# Sant'Andrea di Foggia 1995, bene complesso)

Giorgio Costa, giovane campanaro originario di Rapallo, suona il concerto di campane della chiesa di Sant'Andrea di Foggia. Il concerto è composto da otto campane, di cui quattro maggiori a #battaglio cadente# e quattro minori #fisse#, intonate nella scala di reb maggiore; nello specifico le campane sono intonate in “reb3”, “mib3”, “fa3”, “solb3”, “lab3”, “sib3”, “do4” e “reb4”. Il campanaro utilizza la tecnica #a tastiera# con i #pestelli# ed esegue dodici brani di cui i primi sette senza indicazione di titolo. Il primo brano è in tempo binario e dal ritmo puntato; presenta la seguente struttura: A - B - A - B. Il secondo brano (00:01:10) è, come il brano precedente, in tempo binario e dal ritmo puntato; presenta la seguente struttura: A x2 - B x2 - A - B - A. Il terzo brano (00:03:44) è in tempo ternario, ha il carattere di un valzer e la sua struttura è la seguente: A x2 - B x2 - A - B - coda. Il quarto brano (00:05:39) è in tempo binario e dal carattere vivace la sua struttura è organizzata nel seguente modo: A x2 - B x2 - A - B - coda. Il quinto brano (00:08:23) è in tempo ternario e dall’andamento vivace; è organizzato nella seguente struttura: A x2 - B x2 - variazione su B x2 - A - B - variazione su B. Il sesto brano (00:11:40) è in tempo ternario e dal carattere moderato, la sua struttura è la seguente: A x2 - B x2 - variazione su A - B - A - variazione su A - B x2. Il settimo brano (00:14:16) è in tempo ternario, ha un carattere vivace ed è organizzato nella seguente struttura: A x2 - B x2 - A - B - coda. Il brano successivo è il canto religioso popolare mariano “Ave Maria di Lourdes” (00:16:12; conosciuto anche come “È l’ora che pia” o “La squilla di sera”). Il brano in tempo binario è costituito da un tema melodico, composto da due frasi, che viene ripetuto per due volte. Subito dopo, il campanaro esegue l’inno cattolico di tradizione popolare “Noi vogliam Dio” (00:17:20) composto dal parroco di Sorigny François-Xavier Moreau in occasione di un suo pellegrinaggio nel 1882 da Turenna a Lourdes. Il campanaro esegue l’intera melodia dell’inno per due volte. Successivamente il campanaro esegue un’altro canto religioso (00:19:36) dal titolo “Inni e canti”. Si tratta di un canto ecauristico composto nel 1938 su musiche di Francesco Tavoni e testo di Don Pirro Scavizzi. Il campanaro esegue l’intera melodia del brano per due volte. Segue poi un brano senza indicazione di titolo (00:21:19), in tempo binario e dal carattere vivace, che presenta la seguente struttura: A - B - A - B. Il campanaro conclude il concerto eseguendo una suonata #da morto# (00:22:30). Questa è eseguita con quattro campane che girano: la prima e la seconda vengono azionate in automatico mentre la terza e quarta sono azionate manualmente. La registrazione del concerto è stata realizzata da Mauro Balma il 18 febbraio del 1995

  • OGGETTO Concerto di campane #a tastiera# Sant'Andrea di Foggia 1995
  • CLASSIFICAZIONE MUSICA STRUMENTALE
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra i sistemi di suono delle campane in Italia si trova il #sistema ligure#. Fino alla fine del XVIII sec. i complessi campanari liguri erano costituiti da 3 campane ma nelle città, nelle chiese più grandi e nelle Cattedrali si potevano contare fino a 5-7 campane. La tendenza generalizzata nel tempo è stata quella di aumentare il numero di campane, non solo nelle Cattedrali ma anche nelle Chiese di più piccole dimensioni. La tradizione campanaria ligure privilegia l’esecuzione di melodie a campane ferme, o #a carillon# (termine quest’ultimo utilizzato però impropriamente poiché in genere indica le batterie di decine di campane semitonate diffuse principalmente in Paesi Bassi, Stati Uniti, Belgio, Francia e Germania). Altro spazio importante è riservato alle cosiddette #tecniche miste#, ossia quelle che prevedono l’uso di una o due campane in movimento contemporaneamente al suono delle altre ferme. L’uso delle sole campane a distesa o a bicchiere senza accompagnamento musicale delle altre suonate da ferme è da associarsi, prevalentemente, per richiami e funzioni funebri, pur con alcune eccezioni. Ancora fino agli anni ’50 del Novecento si suonava principalmente con il metodo # a corde altrimenti detto #a cordette# (in uso ancora oggi), dato che il numero dei bronzi si fermava in media a 5. L’aumento del numero delle campane portò all’introduzione anche della tastiera e poi, a partire dagli anni ’70, dell’elettrificazione. In generale le campane ferme vengono azionate principalmente in tre modi: #a cordette#, #a tastiera# (con i pestelli) o agendo manualmente sui battagli. I Concerti a 5 campane rappresentavano buona parte dei concerti liguri fino agli anni ’50-’60, soprattutto nei piccoli paesi. Sono tutt'oggi molto diffusi e si suonano ancora #a cordette# concerti fino a 6 campane. La maggior parte è intonata in scala maggiore, alcuni in scala minore. Il repertorio campanario ligure è costituito principalmente da: segnali, suonate #alla romana#, #baudette# e simili, suonate antiche, suonate recenti, lodi religiose e simili, canzoni e canti profani, brani patriottici, ballabili, brani tratti dal repertorio colto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici immateriali
  • LUOGO DI RILEVAMENTO Rapallo (GE) - Liguria , ITALIA
  • ALTRA OCCASIONE si
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377931
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • DOCUMENTAZIONE SONORA file digitale (1)


  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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