Concerto di campane (Concerto di campane #a tastiera# Sant'Andrea di Foggia 1996, bene complesso)

Giorgio Costa, giovane campanaro originario di Rapallo, suona il concerto di campane della chiesa di Sant'Andrea di Foggia. Il concerto è composto da otto campane, di cui quattro maggiori a #battaglio cadente# e quattro minori #fisse#, intonate nella scala di reb maggiore; nello specifico le campane sono intonate in “reb3”, “mib3”, “fa3”, “solb3”, “lab3”, “sib3”, “do4” e “reb4”. Il campanaro utilizza la tecnica #a tastiera# con i #pestelli# ed esegue otto brani. Esegue per prima una suonata con #campana a concerto#: nelle suonate con #campana a concerto# viene messa in movimento la campana grossa mentre le altre campane vengono suonate da ferme e, nel caso specifico, il campanaro alterna motivi melodici costituiti da ritmi in tempo prima binario e poi ternario. Le suonate con #campana a concerto#, in dialetto #a dúggiu# dette anche #a bicchiere# (in questo caso si indica la messa in movimento non necessariamente della campana più grossa), #in piedi# o #ducale# (termine introdotto con l’elettrificazione), sono usate principalmente nelle occasioni solenni e sono un esempio di tecnica esecutiva mista (BIBR: BRIGNOLE & MARINELLI, n.d.). Il secondo brano eseguito (00:05:10) è senza indicazione di titolo ma il campanaro dichiara di averlo appreso dal campanaro Marco Garbarino. In tempo ternario e dal carattere vivace il brano è organizzato nella seguente struttura: intro - A x2 - variazione su A - A. Segue poi una mazurca composta dal campanaro “Mario do Leivi” (00:07:21) che presenta la seguente struttura: A x2 - B - C - A - B - C x2. Successivamente il campanaro esegue il brano “Andrò a vederla un dì” (00:09:25); si tratta di un canto mariano composto nel 1853 dal padre marista Pietro Janin con il titolo originale “Un radieux espoir”. Il canto è strutturato su una melodia composta da due frasi che, nell’esecuzione proposta dal campanaro, viene ripetuta per due volte. Il quinto brano eseguito (00:10:32) è senza indicazione di titolo ma anch’esso deriva dal repertorio eseguito dal campanaro Marco Garbarino. In tempo binario e dall’andamento allegro, presenta la seguente struttura: A - B - A - B - variazione su A - variazione su B. Il brano successivo è la riduzione per campane del canto mariano “Dell’aurora tu sorgi più bella” (00:12:37). Si tratta di un brano scritto a cavallo fra le due guerre mondiali con testo di Padre Francesco Saverio Maria D’Aria e su musiche di Don Luigi Guida. Il campanaro esegue la melodia del canto per intero e ripete il tutto una seconda volta. Subito dopo il campanaro esegue la tarantella n.1 (00:14:33) composta dal campanaro Angelo Ferrari che presenta la seguente struttura: A - B - C - A - B - C. L’ultimo brano eseguito dal campanaro è il canto religioso “Noi vogliam Dio” (00:16:44). Si tratta di un inno cattolico di tradizione popolare composto dal parroco di Sorigny François-Xavier Moreau in occasione di un suo pellegrinaggio nel 1882 da Turenna a Lourdes. Il campanaro esegue l’intera melodia del brano senza ripetizioni. La registrazione del concerto è stata realizzata da Mauro Balma il 18 luglio del 1996

  • OGGETTO Concerto di campane #a tastiera# Sant'Andrea di Foggia 1996
  • CLASSIFICAZIONE MUSICA STRUMENTALE
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra i sistemi di suono delle campane in Italia si trova il #sistema ligure#. Fino alla fine del XVIII sec. i complessi campanari liguri erano costituiti da 3 campane ma nelle città, nelle chiese più grandi e nelle Cattedrali si potevano contare fino a 5-7 campane. La tendenza generalizzata nel tempo è stata quella di aumentare il numero di campane, non solo nelle Cattedrali ma anche nelle Chiese di più piccole dimensioni. La tradizione campanaria ligure privilegia l’esecuzione di melodie a campane ferme, o #a carillon# (termine quest’ultimo utilizzato però impropriamente poiché in genere indica le batterie di decine di campane semitonate diffuse principalmente in Paesi Bassi, Stati Uniti, Belgio, Francia e Germania). Altro spazio importante è riservato alle cosiddette #tecniche miste#, ossia quelle che prevedono l’uso di una o due campane in movimento contemporaneamente al suono delle altre ferme. L’uso delle sole campane a distesa o a bicchiere senza accompagnamento musicale delle altre suonate da ferme è da associarsi, prevalentemente, per richiami e funzioni funebri, pur con alcune eccezioni. Ancora fino agli anni ’50 del Novecento si suonava principalmente con il metodo # a corde altrimenti detto #a cordette# (in uso ancora oggi), dato che il numero dei bronzi si fermava in media a 5. L’aumento del numero delle campane portò all’introduzione anche della tastiera e poi, a partire dagli anni ’70, dell’elettrificazione. In generale le campane ferme vengono azionate principalmente in tre modi: #a cordette#, #a tastiera# (con i pestelli) o agendo manualmente sui battagli. I Concerti a 5 campane rappresentavano buona parte dei concerti liguri fino agli anni ’50-’60, soprattutto nei piccoli paesi. Sono tutt'oggi molto diffusi e si suonano ancora #a cordette# concerti fino a 6 campane. La maggior parte è intonata in scala maggiore, alcuni in scala minore. Il repertorio campanario ligure è costituito principalmente da: segnali, suonate #alla romana#, #baudette# e simili, suonate antiche, suonate recenti, lodi religiose e simili, canzoni e canti profani, brani patriottici, ballabili, brani tratti dal repertorio colto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici immateriali
  • LUOGO DI RILEVAMENTO Rapallo (GE) - Liguria , ITALIA
  • ALTRA OCCASIONE Primo giorno del Triduo per la Madonna del Carmine
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377930
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • DOCUMENTAZIONE SONORA file digitale (1)


  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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